Salvini a passeggio con la fidanzata calpesta gli sforzi di tutti gli italiani
Stanno facendo molto discutere alcune foto scattate dal fotoreporter Francesco Toiati, che mostrano il leader della Lega, Matteo Salvini, mentre passeggia per via del Tritone a Roma in compagnia della fidanzata Francesca Verdini, con al seguito gli uomini della scorta. Il capo del Carroccio, rispondendo alle polemiche successive alla pubblicazione dello scatto, ha dato fondo al suo miglior repertorio: “Sì, confesso. Ieri sono andato a piedi a fare la spesa sotto casa con la mia fidanzata. Possono andarci solo quelli di sinistra? Confesso di aver comprato pane, pasta, latte e formaggio. Italiani”, ha scritto su twitter.
In realtà mancherebbero i migranti invasori, ma in uno degli scatti si vede chiaramente una persona dai lineamenti orientali che rispetta la distanza di sicurezza e gira con tanto di mascherina, quindi l’audace staff della comunicazione dell’ex ministro dell’Interno ha probabilmente scelto di soprassedere. Altro grande classico della goffa risposta alle critiche, il porsi come vittima di un qualche ingiusto linciaggio mediatico, il mettersi sullo stesso piano di quelle persone periodicamente messe alla gogna sui suoi canali social. Anche in questo caso, il “capitano” avrebbe potuto semplicemente scusarsi, ma ormai sembra chiaro che un atto del genere non sia proprio nelle sue corde.
Perché si potrebbe discutere ore su quanto sia vera o falsa la storia della spesa, di quanto la regola di “una persona per nucleo familiare” possa essere applicata alla coppia di fatto in questione (a proposito di famiglia tradizionale…), di quanto chi da giorni alterna “aprite tutto” a “chiudete tutto” sia credibile come la neve ad agosto, di quanto questo continuo abuso di grassi e carboidrati non sia diseducativo per i più giovani, Coronavirus a parte.
Sta di fatto che con quella passeggiata, con quella ostentazione tipica di chi si pone in modo spavaldo al di sopra delle regole che i comuni cittadini devono rispettare, Matteo Salvini ha calpestato gli sforzi che tutti gli italiani stanno facendo in queste settimane per contenere la diffusione del virus. Dopo la bandiera vilipesa al tempo di “prima il nord”, gli insulti ai meridionali di quegli anni ruggenti sulla sponda del “dio Po”, le cubiste in costume leopardato a cantare l’inno nazionale la scorsa estate, nella “magica cornice” del Papeete Beach, ecco un altro chiaro messaggio alla nazione di chi vorrebbe “pieni poteri” per sigillare le frontiere, chiudere i porti e passeggiare per via del Tritone durante le quarantene.
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