Che rottura questi morti investiti dagli italiani (di Giulio Cavalli)
Un politico scarso lo riconosci perché è incapace di leggere la realtà e quindi non può fare altro che distorcerla a proprio vantaggio schiacciando sulle notizie di cronaca che gli interessano e dimenticando quelle che smentiscono le sue tesi.
Per riuscirci il politico scarso ha bisogno di una cassa di risonanza (di social, giornali e trasmissioni televisive) che completi la sua turpe strategia con lo stesso trucco: amplificare qualcosa, dimenticare altro, ingigantire e allo stesso tempo omettere.
In sostanza si tratta di un ampio progetto per innaffiare la psicosi collettiva: gli elettori si convincono di una realtà irreale e il politico scarso può mungerli allegramente rivendendosi come supremo risolutore di problemi che non esistono.
Il maestro di questo pessimo sistema di propaganda è ovviamente Matteo Salvini, vomitato da una destra becera che si è fatta le ossa trasformando la televisione nel più grande venditore di materassi in Italia e basta osservarlo (lui e certi giornali che usa come concime) per rendersi conto della stortura di questo tempo.
Nelle ultime ore 3 italiani alla guida hanno ammazzato ben 9 persone in 3 diversi incidenti: in Alto Adige un ragazzo ubriaco ha investito e ucciso 6 persone (e diversi feriti), a Imola un padre di famiglia italiano ha ammazzato uno straniero con cui aveva litigato per un telefonino e a Senigallia due giovani ragazze sono state uccise da un guidatore positivo all’alcol test.
In queste stesse ore una ragazza italiana è stata investita da uno straniero di 25 anni marocchino. Il ministro dell’inferno Salvini (e Libero e Il Giornale subito pronti a reggergli la prostata) ha ovviamente tuonato contro l’unico incidente che vede uno straniero come colpevole senza dire nulla sul resto.
I morti ammazzati dagli italiani per lui sono un intoppo che gli fanno perdere tempo e che gli rovinano la messa in piega e per questo strizza gli occhi e se li dimentica. Non ne parla lui, non ne parlano certi giornali e non ne leggono i milioni di seguaci che lo adorano sui social.
Così la realtà cambia anche se non è mai cambiata. Perché se dovessimo leggerla bene, la realtà, ci renderemmo anche conto di quanto sia ipocrita chi parla (senza saperne) di droga mentre continua a essere un grande sponsor della droga di Stato che è il filo rosso di tutte queste tragedie: l’alcol.
E se dovessimo trasformarci per un attimo solo nel direttore di qualche giornalaccio metteremmo in prima pagina Salvini con il mojito in spiaggia, i morti di queste ore e titoleremmo “l’invito ad uccidere”.