Il Papa prega nella piazza vuota, Salvini dalla D’Urso. La differenza tra fede e populismo religioso
Quell’eterno riposo recitato all’unisono da Matteo Salvini e Barbara D’Urso nel bel mezzo di un trasmissione guardata da milioni di italiani in pieno pomeriggio è blasfemo e se ci guardate bene dentro è anche un’offesa ai morti. È blasfemo perché occupa uno spazio che si finge di informazione e che ha come ospite un politico e anche nei momenti di pandemia, come dovrebbe accadere in tutti momenti in un Paese considerato normale, ci dovrebbero essere le domande della presunta giornalista sullo status quo italiano, sulle soluzioni per affrontare il virus e sulle idee per uscirne. Una trasmissione televisiva non può permettersi di essere lo zerbino del politico di turno. E il politico, sia anche Salvini che già definire politico è piuttosto anomalo, non dovrebbe abbassarsi a grattare gli istinti pietosi della gente.
La preghiera, qualsiasi preghiera, è un rito intimo che ha bisogno di spazi e di momenti igienizzati dalla propaganda, dal commercio (quella è una trasmissione, come tante altre, che ottimizza economicamente qualsiasi ospite e qualsiasi argomento), ma soprattutto la preghiera è qualcosa che non ha niente a che vedere con la politica e con l’informazione. Se c’è un momento religioso che le televisioni decidono di riprendere (come è accaduto qualche giorno fa per papa Francesco) si lascia che la liturgia sia nuda e cruda e officiata da chi di dovere. È una blasfemia anche permettere a un politico di usare la pietà sui morti: che a Bergamo sia in corso un eccidio lo sappiamo tutti i giorni dai tetri bollettini della Protezione Civile e della Regione Lombardia e il ruolo di Salvini sarebbe quello di raccontarci perché in una regione che governa (perché, non so se ve lo ricordate, in Lombardia governa la Lega) sia accaduto un disastro di proporzioni così alte.
È solo sfortuna? Bene, allora abbia il coraggio di imprecare davanti a milioni di italiani contro la sfortuna. Ci sono negligenze? Ottimo, allora ci racconti bene di chi sono le responsabilità delle negligenze e ci racconti come ha intenzioni di risolverle. Il resto è fuffa, propaganda di bassa lega, e nascondere la propaganda (o la mancanza di risposte) dietro un preghierina è una mossa turpe, orribile e irrispettosa. Quei cittadini di Bergamo, i morti e i familiari sopravvissuti non votano la propria classe dirigente per riceverne conforto spirituale. Non è quello il ruolo e anche se fa presa in un momento di sconforto servirebbe la lucidità per tenerselo a mente.