Il premier rimanda gli incontri con Salvini e Conte: li considera i maggiori responsabili del “draghicidio”
Ha trascorso la domenica nel buen retiro di Città della Pieve all’interno della sua tenuta insieme alla famiglia, senza farsi vedere all’esterno e tantomeno nel centro storico del borgo umbro.
Oggi al suo rientro a Roma Draghi riunirà lo staff per impostare l’azione del governo del prossimo periodo. Per ora si metterà mano alle misure in scadenza – oltre alle discoteche, l’obbligo di mascherine all’aperto, feste e concerti – poi ci sarà da mettere ordine sulle regole delle quarantene a scuola e da rispondere alle altre richieste che vengono dai governatori, a partire dalla revisione del sistema dei colori.
Ma questi temi potrebbero essere rinviati a una seconda riunione del governo, che potrebbe tenersi giovedì dopo il giuramento di Mattarella, e che dovrebbe essere preceduta da una cabina di regia. Il Cdm di oggi, previsto nel pomeriggio alle 16, sarà intanto la prima occasione in cui gli alleati si ritroveranno davvero tutti attorno a un tavolo.
Matteo Salvini (con Giorgetti) e Giuseppe Conte hanno chiesto incontri a Draghi che al momento non sono ancora in agenda. Anzi, verranno ritardati il più a lungo possibile. Perché sono loro, agli occhi del premier, i responsabili principali del “draghicidio” e al di là di tanta retorica al miele pubblicata dai giornaloni in questi giorni Md (così lo chiamano nel giro stretto) non l’ha affatto presa bene.
Come rivela chi lo conosce bene “Mario è molto arrabbiato per quanto è accaduto. Perché non è andato lui al Quirinale e ci ha sperato (e provato) fino all’ultimo secondo utile. Oltretutto se Mattarella resterà effettivamente per sette anni al Quirinale, la staffetta, che sembrava a portata di mano, diventerà un sogno impossibile”. Conte e Salvini (ma non solo loro) sono avvisati.