In politica manca l’audacia di pensare fuori dagli schemi
Quando nel lontano 52 avanti Cristo Giulio Cesare si trovò insieme alle sue truppe di fronte alle truppe di Vercingetorige, superiori in numero e arroccate nella cittadella di Alesia, aveva tre possibilità: tentare un rischioso assedio, ritirarsi, o provare ad aprire una trattativa con la coalizione delle tribù galliche. Ma Giulio Cesare fece un’altra cosa: decise di tirare fuori dal cilindro una quarta possibilità che gli permise di gestire l’assedio e, al tempo stesso, di difendersi dall’attacco dei rinforzi gallici attraverso un complesso sistema di fortificazioni. Quella che fu la vittoria decisiva nella guerra gallica arrivò grazie a un elemento: avere l’abilità di pensare fuori dagli schemi e l’audacia di mettere in atto tale pensiero. Doti che non sono da tutti – stiamo pur sempre parlando di Giulio Cesare – e che oggi, nel dibattito politico italiano, servirebbero come il pane.
In un tempo in cui qualsiasi discussione pubblica è dettata da tendenze e algoritmi, in inseguimenti al rilancio su quelli che, tra una cosa e l’altra, sono sempre gli stessi temi ai quali si propongono sempre le stesse risposte (ma il problema spesso e volentieri persiste), sarebbe anche il momento di trovare qualcuno in grado di strutturare un progetto politico su temi nuovi e risposte nuove. Nelle prime e più drammatiche fasi del Covid, quando si cantava dai balconi e si diceva che ce l’avremmo fatta, si diceva anche che ne saremmo usciti migliori, e che sarebbe stata l’ora di pensare una società diversa, più sostenibile e attenta alla vita delle persone. Su quale questa società migliore sia possono esserci idee diverse, ma sembra che nessuno abbia voluto provare a metterla nero su bianco e proporla.
Abbiamo tuttavia visto come, mai come oggi, sempre più persone stiano dando alla propria vita e al proprio lavoro un valore basato non tanto sullo stipendio o la carriera, ma sulla qualità della vita, eppure le proposte che vengono incontro a questa esigenza sono da tutte le parti esigue. Ma di esempi potremmo farne molti altri.
È vero, ci sono tante questioni cruciali, ma non si fa che affrontarle sempre al solito modo: tra il manicheismo del migranti sì contro migranti no, Fornero sì contro Fornero no, dell’inseguimento di tweet e post social sulla parola devianze, manca il coraggio di uscire dagli schemi e provare a dare risposte diverse a problemi diversi. De è anche vero che muoversi in un terreno nuovo e inesplorato è sempre rischioso, e non sembra adattarsi a una politica le cui proposte sembrano sempre essere tirate fuori dall’usato sicuro. Ma è anche vero che se ad Alesia Giulio Cesare non avesse pensato fuori dagli schemi, oggi la storia assomiglierebbe di più a un fumetto di Asterix.