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Perché facciamo un nuovo settimanale (di Giulio Gambino)

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Se state leggendo queste righe è grazie a chi come voi in questi mesi ha deciso di sostenere economicamente il nostro giornale. Per questo utilizzeremo i vostri fondi per finanziare il nostro nuovo settimanale The Post Internazionale (TPI). Senza attingere da finanziatori esterni. E meno che mai da fondi pubblici. Nel fine settimana saremo in edicola, ogni venerdì, per invitarvi a fermare il tempo e tornare a leggere con lentezza contenuti inediti d’approfondimento, d’inchiesta, di scenario. Fuori dagli schemi

Cari lettori

dietro questa fotografia c’è una storia lunga un decennio.

A 34 anni, dopo 11 di giornalismo online, abbiamo deciso che nascerà un nuovo settimanale di carta che, a partire da metà settembre, troverete in edicola e in libreria in tutta Italia (oltre che in digitale sui vari store).

Il web è dove siamo nati e dove sempre rimarremo ancorati. Ma oggi internet, da solo, non è più sufficiente.

Da qui la necessità di offrire a tutti voi qualcosa in più: una rivista di approfondimento settimanale chiamata The Post Internazionale (TPI) che sia in grado di decifrare il presente e interpretare il futuro.

Se c’è qualcosa che questi due anni di pandemia ci hanno insegnato è la necessità di tornare a dare importanza alla lentezza, non solamente rincorrere la vita perseguendo un modello che alla fine ci ha reso più fragili.

Inutile dire che il taglio sarà quello che ha caratterizzato le nostre battaglie e le nostre inchieste. Che ci ha portati a vincere il Premio Ischia Internazionale di giornalismo. E che ha spinto decine di migliaia di persone a donare tempo e denaro a TPI.

Del resto se state leggendo queste righe, se oggi il nostro giornale è ancora libero e indipendente, è grazie a chi come voi ha deciso di supportare il nostro giornale. Permettendoci di sostenere il presente e ripensare il futuro.

E proprio per questo utilizzeremo i fondi che abbiamo raccolto e messo da parte, grazie alle vostre donazioni, per finanziare la nostra nuova rivista settimanale.

Senza attingere da finanziatori esterni. E meno che mai da fondi pubblici. La società editoriale è la stessa e appartiene ancora interamente a noi. Per questo possiamo dirci liberi, davvero.

Questa nostra nuova impresa è il frutto di una sperimentazione senza precedenti: perché nasce dal basso e perché di fatto ci assicura di essere liberi ancor prima di partire. TPI dipende solo da te.

Direte voi: “Ma chi ve lo fa fare alle soglie del 2022 di uscire con una rivista in un mondo digitale?”.

Potrebbe sembrare un’iniziativa contro i tempi. Ma non lo è.

Nel caos di questa epoca avvertiamo la necessità di alcuni punti di riferimento in grado di fare chiarezza e fornire a ciascuno gli strumenti per farsi un’idea. La propria.

Bene, e quindi?

Tutto questo ci ha portati a integrare la nostra offerta informativa in una combo digitale+carta con la formula 1/7 già fortemente in voga altrove nel mondo.

Dal lunedì al venerdì, nella inevitabile velocità dei tempi che corrono, serviamo il pubblico sul nostro sito che rimarrà gratuito con notizie, inchieste, interviste, commenti e arricchito da nuovi podcast e video grafiche.

Nel fine settimana saremo in edicola, ogni venerdì, per invitarvi a fermare il tempo e tornare a leggere con lentezza contenuti inediti d’approfondimento, d’inchiesta, di scenario. Fuori dagli schemi.

Sul nostro nuovo settimanale tenteremo di fare giornalismo nell’interesse pubblico. Mai sottomessi al potere. Sempre nel segno della libertà. Così come abbiamo fatto sul nostro sito per 10 anni.

Nell’appiattimento editoriale di oggi vogliamo essere una voce alternativa per milioni di italiani che non hanno voce e rappresentanza.

Ritroverete i nomi dei giornalisti d’inchiesta che da oltre trent’anni fanno questo mestiere con la schiena dritta, senza piegarsi mai.

Troverete storie inedite spesso sotto traccia dall’Italia e dal mondo; ritratti, letture e approfondimenti culturali sui grandi dibattiti che oggi raramente trovano spazio.

E ritroverete anche grandi firme tra cui Alexander Stille, Valerio Magrelli, Marco Revelli, Claudio Sabelli Fioretti, Pietrangelo Buttafuoco.

Ma anche Luca Telese, Riccardo Bocca, Selvaggia Lucarelli, Stefano Mentana, Giulio Cavalli, Emanuele Manolo Fucecchi, Alessandro Di Battista, Roberto Corradi.

E poi, tra gli altri collaboratori, Insaf Dimassi, Marco Antonellis, Elisa Serafini, Francesca Pizzolante.

Per ora mi fermo e non aggiungo altro. Ci siamo quasi…

Grazie, di cuore, per tutto.

Per chi vorrà ci vediamo presto…

PS

A proposito, se è vero che ci vuole coraggio oggi a stampare un nuovo giornale, sappiate che siamo talmente coraggiosi da uscire in edicola per la prima volta venerdì 17 settembre.

Sempre controcorrente: TPI dipende solo da Te. Sostieni il giornalismo indipendente pre-abbonandoti al nostro nuovo settimanale

L’abbonamento prevede la sola versione digitale, con la possibilità di leggere la rivista il giorno dell’uscita in edicola da smartphone e tablet.

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