Nella partita a poker sull’Ucraina Putin bluffa, ma può vincere (di A. Stille)
Mentre il mondo trattiene il fiato per la possibile invasione dell’Ucraina da parte della Russia, molti commentatori sottolineano la genialità strategica di Vladimir Putin. «Ci ha messi proprio dove vuole», è stato affermato. Alcuni hanno paragonato il presidente russo a un giocatore di scacchi per l’abilità nel mettere i suoi avversari sulla difensiva. Senza dubbio Putin gode di una serie di vantaggi strategici: è più preparato a usare la forza militare in Ucraina rispetto agli Usa e ai loro alleati europei; ha varie opzioni alternative all’invasione che potrebbero destabilizzare l’Ucraina senza provocare una forte risposta internazionale; non deve preoccuparsi delle critiche della stampa né di un’opposizione interna. Tuttavia è possibile che agisca più per debolezza che per forza e che nelle sue provocazioni ci sia un elemento di improvvisazione. Putin non è riuscito a trasformare l’economia russa creando benessere stabile: ha favorito una cleptocrazia corrotta e sente il bisogno di arrestare o uccidere chi protesta contro il regime. Guardando al leader del Cremlino penso a Mussolini negli anni Trenta: nel 1934 minacciò la guerra con la Germania, nel ’35 invase l’Etiopia, nel ’36 la Spagna, nel ’39 l’Albania. Infine, fece una scommessa di troppo: l’invasione della Francia e la Seconda Guerra Mondiale. Il fatto è che le dittature hanno bisogno di un clima di crisi costante.
Altrimenti i cittadini iniziano a chiedersi perché devono sacrificare le loro libertà e sopportare standard di vita più bassi e livelli di corruzione più alti. Più che la Nato, Putin teme che l’Ucraina diventi una democrazia stabile e prospera: sarebbe un netto ripudio del modello imposto da Mosca. Kenneth Rogoff, professore di economia ad Harvard ed ex prodigio degli scacchi, sostiene che il presidente russo è un abile tattico ma non un grande stratega: i tattici pensano alle prossime mosse, gli strateghi considerano il gioco a lungo termine. Mosca potrebbe rovesciare il governo in Ucraina e dividere gli alleati europei, ma vuole davvero un’invasione con decine di migliaia di morti e una complicata occupazione militare? Finora le mosse di Putin hanno avuto l’effetto di rafforzare la Nato, che era incerta sul suo futuro prima di questa crisi. Secondo Gary Kasparov, ex campione di scacchi e dissidente politico russo, Putin «non sta giocando a scacchi, ma a poker. E sta bluffando». A differenza degli scacchi, in effetti, questo non è un gioco a due ma un tavolo da poker con diversi giocatori. Se le potenze occidentali non saranno preparate a far pagare a Putin un prezzo alto per l’invasione dell’Ucraina, il presidente russo riuscirà nel suo bluff e avrà centrato i suoi obiettivi: destabilizzare Kiev e indebolire Joe Biden, dividendo la Nato e favorendo il ritorno del suo amico Donald Trump.