Il governo PD-M5S sui migranti si comporta esattamente come Salvini
Il caso Ocean Viking dimostra che i porti sono chiusi e i migranti vengono ancora tenuti in mezzo al mare per giorni in attesa che le procedure di ricollocazione si concludano. Il commento di Charlotte Matteini
Migranti, il governo PD-M5S si comporta esattamente come Salvini
Dopo settimane di silenzio, si torna a parlare di migranti. Complice l’imminente sbarco a Pozzallo dei 104 naufragi salvati oltre 10 giorni fa dalla Ocean Viking, su social, tv e giornali online l’argomento migranti è tornato al centro del dibattito pubblico.
“Si è appena conclusa la procedura di ricollocazione in base al pre-accordo raggiunto nel corso del vertice di Malta. Francia e Germania, in particolare, ne accoglieranno 70”, ha dichiarato il Viminale annunciando lo sbarco in Sicilia. I migranti della Ocean Viking sono stati salvati al largo della Libia il 18 ottobre scorso e sono rimasti ben undici giorni in mare prima di ottenere l’autorizzazione allo sbarco nel porto di Pozzallo, che avverrà domani, mercoledì 30 ottobre, in mattinata. Undici giorni in mezzo al mare senza comunicazioni di sorta, in attesa di un porto sicuro, nonostante ciò l’argomento è stato completamente ignorato da politica e stampa, con pochissime eccezioni.
“Non ho fatto tweet ma il presidente del Consiglio e il ministro degli Interni con cui ho parlato più volte anche nelle ultime ore, sanno che per il Pd non è tollerabile tenere un minuto di più persone in mare”, ha dichiarato oggi, martedì 29 ottobre, all’agenzia di stampa Ansa il ministro Dario Franceschini.
Franceschini non è stato il solo a prendere posizione dopo l’annuncio del Viminale, il codazzo di politici che da stamattina ha ricominciato a twittare e scrivere della situazione dei migranti della Ocean Viking è molto lungo: “Da dieci giorni la Ocean Viking è ferma in mezzo al mare. Ci sono 100 persone a bordo che soffrono. Vanno fatte sbarcare subito. Subito. Non si risolve l’immigrazione con gli spot, sulla pelle degli ultimi. Se nessuno mette la faccia, la metto io: fate scendere quelle persone. La lotta al Salvinismo si fa con una battaglia culturale, non copiando gli spot leghisti”, ha scritto su Facebook Matteo Renzi.
Insomma, tutto e bene quel che finisce bene, no? No, per nulla. Per nulla, perché le pavide e decisamente tardive prese di posizione di Renzi, Franceschini e di tutti gli esponenti dem e di Italia Viva della nuova maggioranza di governo rivelano che nulla è cambiato rispetto alle politiche dei “porti chiusi” propagandate dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.
I porti, fondamentalmente, sono chiusi e i migranti vengono ancora tenuti in mezzo al mare per giorni in attesa che le procedure di ricollocazione si concludano, esattamente come succedeva quando al Viminale c’era Matteo Salvini. L’unica differenza rispetto a prima è che la crudeltà non viene strombazzata sui social, non ci sono estenuanti e continue dirette Facebook dove il titolare del Viminale si vanta di tenere alcune decine di persone stremate in mezzo al mare.
Il nuovo ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, non ha Facebook e non è una presenzialista, questa l’unica differenza rispetto a Salvini. Nella sostanza, però, le politiche migratorie sono identiche, ammantate di un’ipocrisia che le rende forse ancor più disumane. Ma il Conte Bis, sostenuto da Pd e M5S, non doveva essere il “governo della discontinuità”? A conti fatti, non sembra proprio.