Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:22
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Ora la Lombardia deve aspettare a riaprire (di L. Telese)

Immagine di copertina
Il governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana: Credit: ANSA/Andrea Fasani

Ieri due contagiati su tre, sul totale dei contagiati in Italia erano in Lombardia. La Lombardia è il territorio del paese in cui sono concentrati più della metà dei contagi totali, più della metà dei morti, più della metà delle terapie intensive. Questa non è certo una colpa dei lombardi, il loro dramma, semmai. Non è nemmeno colpa dell’assessore Gallera, anche se urge un buon professore che con la lavagnetta gli spieghi cosa significa R0.

Ma visto che si avvicina la scadenza del 3 giugno, e che questa difformità è sotto gli occhi di tutti, è del tutto evidente che se i numeri e le proporzioni restano queste, la Lombardia dovrà mantenere un regime di restrizione più forte del resto del paese. Perché non possono accadere due cose che sarebbero entrambe sbagliate: né che il resto dell’Italia resti ferma, o in un regime più restrittivo per attendere la Lombardia. Né che il resto dell’Italia sia messa a rischio con una riapertura indifferenziata perché qualcuno pensa che questo possa essere un affronto per la Lombardia.

Purtroppo questa seconda reazione, per quanto possa sembrare strano, è quella che alcuni amministratori e politici lombardi hanno espresso negli ultimi mesi: “Non è possibile che un avvocato Lombardo sia costretto a restare fermo – ha detto per esempio Matteo Salvini da Massimo Giletti – mentre un avvocato di Reggio Calabria può riprendere a lavorare”. E perché mai, mi chiedo? È ovvio che possa farlo.

Quando il terremoto dell’Umbria (o dell’Emilia Romagna, o dell’Aquila) hanno fermato quelle regioni, a nessuno è saltato in mente di dire: se si ferma il tribunale in Umbria deve fermarsi anche a Milano. È evidente che i provvedimenti restrittivi non sono una punizione ma una soluzione. Sarebbe come dire che Fontana volesse punire Codogno quando ha disposto la zona rossa intorno alla cittadina lombarda. Quindi bene le riaperture asimmetriche: poi, quando il tasso di contagio sarà sceso anche il Lombardia, immediatamente deve essere consentito, anche a quella regione, di aggiungersi alle altre.

Leggi anche: 1. Per contagiare lo pseudo-assessore Gallera servono due infetti. Per salvare la Lombardia bastano due dimissioni (di Giulio Gambino) / 2. Coronavirus, dopo la gaffe sull’indice di trasmissibilità ora Gallera se la prende con TPI: “Pseudo-giornalisti, dormite sonni tranquilli”
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Opinioni / Astensionismo record anche in Umbria ed Emilia-Romagna: così la democrazia diventa oligarchia
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Opinioni / Astensionismo record anche in Umbria ed Emilia-Romagna: così la democrazia diventa oligarchia
Esteri / Il trumpismo è un filo rosso che unisce “bifolchi” e miliardari
Esteri / Nemmeno a Trump conviene opporsi alla green economy
Opinioni / L'Europa ai tempi di Trump
Opinioni / Ma nella patria del bipartitismo non c’è spazio per i terzi incomodi (di S. Mentana)
Esteri / In Europa può rinascere dal basso un nuovo umanesimo contro la barbarie delle élites (di E. Basile)
Opinioni / Bruno Bottai: l'eloquenza del silenzio (di S. Gambino)
Opinioni / La vittoria di Bucci e l’importanza del peso demografico alle regionali