Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:57
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Finalmente un discorso sulle disuguaglianze. Peccato che a farlo sia Joaquin Phoenix e non un politico

 

 

Fateci caso. Un discorso fortemente politico è stato trasformato da molti media in un discorso privato. Ed è ovvio che fosse giusto e toccante l’omaggio familiare di Joaquin Phoenix, che dopo aver ricevuto il premio Oscar, ha ricordato il fratello morto. Ma il titolo non era quello. Il titolo, come giustamente ha scelto di sottolineare questo sito, andava centrato su quel passaggio: “Dobbiamo lottare contro l’idea che una razza, un’idea siano dominante rispetto a qualcuno, impunemente”.

Non è la prima volta e non sarà l’ultima. Nei tempi in cui l’America rischia il buio, Hollywood accende sempre la luce. È così dagli anni Cinquanta, quando nella pagina oscura del Maccartismo, delle liste nere, della delazione contro le anime più progressiste del mondo del cinema, furono giganti come Charlie Chaplin a tenere alta la bandiera dei diritti.

È stato così negli anni Settanta, quando star come Jane Fonda, Robert Redford e Sidney Pollak fecero sventolare, con il loro cinema e con il loro impegno, la bandiera del pacifismo. Hollywood in prima linea contro la guerra, e nelle piazze a brucare le cartoline di precetto. È stato così anche ieri, con il discorso di Phoenix, che è figlio legittimo di uno dei film più politici di questi anni, un Joker virato di impegno e contenuti sociali.

Joaquin Phoenix
Credit foto originale: ANSA/Kevin Sullivan via ZUMA Wire

Abbiamo già scritto su TPI che si è trattato di un film “profetico” perché ha predetto le rivolte di una stagione di piazza, nata intorno alla rabbia e alle nuove forme di mobilitazione dei social. Il racconto di Joker ha anticipato il vento della protesta in Cile, in Libano, in Ecuador, in Francia (e forse persino qualche “lisca” delle piazze riempite dalle Sardine). Se non altro perché quel film ha messo a fuoco il nesso tra le nuove disuguaglianze e il rancore sociale.

Ma, durante il suo discorso, Joaquin Phoenix si è spinto molto oltre, lanciando un appello a lottare a favore dei “diritti” contro “le diseguaglianze di genere, il razzismo o la discriminazione omofoba. Phoenix ha fatto suo persino lo spirito neo-ecologista di Greta: “Siamo così disconnessi dalla natura, con un punto di vista egocentrico – ha sottolineato – che andiamo nella natura e la distruggiamo. Commettiamo crimini contro gli animali. Abbiamo paura dell’idea di cambiare, ma dovremmo usare l’amore e la compassione come principi di guida”.

E il passaggio d’esordio del discorso sembrava un appello da campagna elettorale: “Dobbiamo continuare a usare la nostra voce per darla a chi non ce l’ha. Ho riflettuto molto – ha detto Phoenix – su alcune delle angoscianti questioni che affrontiamo oggi. Sia che stiamo parlando di disuguaglianza di genere o di razzismo o di diritti degli indigeni o degli animali, stiamo parlando della lotta contro l’ingiustizia. Stiamo parlando della lotta contro la convinzione che una nazione, un popolo, una razza, un genere o una specie abbiano il diritto di dominare, controllare e utilizzare e sfruttarne un’altra impunemente”.

Non guardate i titoli fuorvianti, non cedete al vento di chi dice “Non è compito suo”. Casomai ascoltate il discorso di Joaquin Phoenix facendovi la domanda opposta: chiedetevi come mai a parlare di disuguaglianze, dopo anni di silenzio, debba essere un attore e non un politico. Auguriamoci che questo coraggio civile diventi contagioso.

Leggi anche:
Tutti i vincitori degli Oscar 2020
Oscar, il toccante discorso di Joaquin Phoenix: “Lottare contro razzismo e disuguaglianze, stiamo distruggendo il pianeta”
“Joker” sta diventando realtà: il capitalismo è una fabbrica di poveri e il mondo ha iniziato a ribellarsi (di Luca Telese)
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Bruno Bottai: l'eloquenza del silenzio (di S. Gambino)
Opinioni / La vittoria di Bucci e l’importanza del peso demografico alle regionali
Opinioni / La gogna mediatica contro Spano ci ricorda l’intolleranza contro “il diverso” (di M. Cirinnà)
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Bruno Bottai: l'eloquenza del silenzio (di S. Gambino)
Opinioni / La vittoria di Bucci e l’importanza del peso demografico alle regionali
Opinioni / La gogna mediatica contro Spano ci ricorda l’intolleranza contro “il diverso” (di M. Cirinnà)
Opinioni / Survival International: “Alla Cop16 in Colombia non possiamo permettere che il fallimento delle compensazioni di CO2 si ripeta anche con la biodiversità”
Opinioni / Dall’Ucraina al Libano l’Ue è condannata all’irrilevanza (di Ignazio Marino)
Opinioni / La felicità è una cosa seria (di G. Gambino)
Opinioni / Il fallimento dell’Unifil, ennesimo segno di un ordine mondiale in crisi
Opinioni / I sogni infranti della generazione infelice
Opinioni / Israele e l’ipocrisia dell’Europa sui crimini di Netanyahu
Opinioni / L’ennesimo rinvio al prolungamento della metro C e la sfiducia dei romani per le grandi opere