Pd, se ci sei batti un colpo: stare vicino agli “ultimi” dell’Ilva dovrebbe essere la tua battaglia naturale
8mila lavoratori dell'Ilva, abbandonati a se stessi nel limbo di un futuro incerto, sono stretti tra la morsa di una multinazionale che persegue interessi privati e un governo che sta fermo in finestra a guardare
Altro che alibi sullo scudo penale, ArcelorMittal vuole lasciare l’Ilva a prescindere. Scudo o non scudo. Mettetevelo in testa. E, infatti, stanno smontando pezzo dopo pezzo in fretta e furia lo stabilimento di cui sono affittuari. Portandosi via asset strategici importantissimi per l’azienda. “La razzia degli indiani”, l’abbiamo chiamata in apertura ieri su TPI. La razzia perché questi indiani vengono, fanno il loro comodo e se ne vanno lasciando tutto peggio di come era prima. Ovviamente hanno torto, poiché non hanno rispettato gli accordi di sviluppo industriale e ambientale promessi con cui si erano aggiudicati la gara per l’affitto dell’Ilva un anno fa.
Ma chi gioca così d’azzardo sa che può farlo perché non ha una controparte credibile, e in ogni caso molto debole. Parliamo naturalmente del governo italiano, quello di oggi come quello di ieri. Sfiducia percepita anche dai circa 8mila lavoratori dell’Ilva, abbandonati a se stessi nel limbo di un futuro incerto, stretti tra la morsa di una multinazionale che persegue interessi privati e un governo che sta fermo in finestra a guardare. E che oggi poco o nulla può fare. Rimettere lo scudo penale serve a poco, Mittal se ne va lo stesso. Certo, non rimuoverlo avrebbe forse evitato questa crisi oggi, ma il punto è che tu, Stato italiano, devi tutelare gli interessi nazionali del più grande stabilimento siderurgico d’Europa (che hai in casa) e non lasciare che a gestirlo sia, totalmente, un’azienda privata con interessi privati in un evidente conflitto di interessi. Non la Lega, non il M5S, ma PD, se ci sei, batti un colpo: stare vicino agli “ultimi” dell’Ilva dovrebbe essere la tua battaglia naturale.