Il benessere psicofisico passa anche dalle nostre città
Questa campagna elettorale è spaesante fin da principio, svolgendosi in un momento dell’anno in cui di solito gli italiani hanno la testa da tutt’altra parte. E continueranno verosimilmente ad averla altrove fino a inizio settembre: i media possono parlare di ciò che vogliono, ma se un cittadino ha cose più interessanti di cui occuparsi non si sarà certo messo a seguire le discussioni su candidature e alleanze in pieno agosto, tanto più se c’è ancora un mese perché la campagna entri nel vivo.
Forse, nel concentrarsi sulla spensieratezza dell’estate, in tanti si saranno persi il giorno in cui il dibattito politico si è spostato nel campo semantico-grammaticale, in modo particolare sul significato della parola “devianza”. Mettiamo però da parte cosa voglia dire questo vocabolo, lasciamo stare l’opportunità di focalizzarsi su quella che può essere stata semplicemente un’uscita poco felice da parte di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia, ma concentriamoci su un aspetto importante del contenuto: la promozione di stili di vita positivi attraverso lo sport.
Bene, dire quanto sia importante fare attività fisica è talmente scontato da risultare lapalissiano, ma più difficile è promuovere attivamente lo sport e il benessere psicofisico in una società in cui costruire nuove infrastrutture si trasforma facilmente in un’impresa ardua e in cui siamo abituati a ritmi già di per sé frenetici da avere difficoltà nel trovare il tempo per dedicarsi a qualcosa con la dovuta attenzione.
Promuovere l’attività sportiva agonistica e valorizzare i nostri talenti è fondamentale, ma oltre a questo c’è la necessità di offrire a tutti i cittadini la possibilità di avere uno stile di vita che garantisca il nostro benessere psicofisico. Per farlo potrebbero bastare anche delle spinte gentili che promuovano uno stile di vita all’insegna di ritmi più sostenibili e in cui fare maggiore attività fisica diventi una routine. Sono infatti in primis le nostre città e i nostri quartieri a fornirci, tramite la loro conformazione e le loro caratteristiche, l’opportunità di sviluppare uno stile di vita più sostenibile sia per l’ambiente che per il nostro benessere psicofisico. Ridisegnare un quartiere favorendo percorsi ciclopedonali, aumentando il verde e gli spazi di vita comune e socializzazione non è per forza un intervento invasivo ma qualcosa che interviene nella vita di tutti i giorni rendendo la nostra vita migliore.
La pandemia di Covid era stata vista, nel mezzo del dramma, come l’occasione per ridisegnare le nostre città, ma ad ascoltare le proposte politiche la nuova normalità sembra assomigliare troppo alla vecchia. In una società in cui abbiamo mutato tante nostre abitudini, a partire dal modo di vivere gli spazi sia della vita privata che di quella lavorativa, non pensare ad adattare a questo l’ambiente urbano sarebbe un grave errore. Sarebbe bello sentir parlare anche di questo in campagna elettorale, di come si può immaginare un modo di vivere migliore attraverso la visione degli spazi che viviamo, promuovendo il benessere del cuore e dell’anima.