Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:43
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Inasprimento delle sanzioni alla Russia: così Biden e Draghi vogliono mettere pressione alla Cina

Immagine di copertina

Biden parla a nuora affinché suocera intenda. La spiegano così, fonti diplomatiche di alto livello, l’operazione “sanzioni” messa in atto da Joe Biden con l’aiutino fin troppo esplicito da parte di Mario Draghi, vera e propria “mente” dell’operazione “guerra finanziaria alla Russia”.

Ma chi è la nuora e chi la suocera? La nuora è la Russia e la suocera è la Cina. Perché in realtà il vero obiettivo di Biden-Draghi è Xi Jinping: con l’inasprimento delle sanzioni hanno voluto mandare un messaggio forte e chiaro alla Cina che per i due è il vero “utilizzatore finale” della guerra in Ucraina.

La speranza è che le sanzioni possano finalmente smuovere il gigante cinese e si decida a fare pressioni su Putin per far terminare la guerra. “Gli orrori di Bucha e l’opposizione alle sanzioni alla Russia stanno acuendo il divario non soltanto con la Russia ma anche tra la Cina e l’Occidente” spiegano oggi ambienti vicinissimi alla Presidenza del Consiglio.

Un divario che alla Cina comincia a far paura perché se il mondo entrasse in recessione avrebbe da rimetterci molto più di altri. “In caso di recessione globale la Cina potrebbe dire addio al suo sogno di diventare il ‘grande timoniere’ dello sviluppo economico mondiale”.

Anche Xi Jin Ping rischierebbe di essere messo in discussione visto che i cinesi si aspettano crescita senza soluzione di continuità per i prossimi 5/10 anni.

Insomma, è in arrivo altra sabbia nel motore della crescita cinese dopo i rallentamenti dovuti al virus. Non per niente Pechino, dalle pagine del suo giornale più importante il Quotidiano del Popolo, muove immediatamente la “contraerea” accusando di “terrorismo finanziario” l’occidente per le sanzioni imposte alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.

In un durissimo editoriale il Quotidiano del Popolo, organo di stampa ufficiale del Partito Comunista Cinese, accusa gli Stati Uniti di avere “armato l’economia” e di essersi “impegnati nell’egemonia economica e nel terrorismo finanziario” contro la Russia. Parole come pietre perché la “grande guerra mondiale” economico-finanziaria è appena cominciata.

Ti potrebbe interessare
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Opinioni / Astensionismo record anche in Umbria ed Emilia-Romagna: così la democrazia diventa oligarchia
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Opinioni / Astensionismo record anche in Umbria ed Emilia-Romagna: così la democrazia diventa oligarchia
Esteri / Il trumpismo è un filo rosso che unisce “bifolchi” e miliardari
Esteri / Nemmeno a Trump conviene opporsi alla green economy
Opinioni / L'Europa ai tempi di Trump
Opinioni / Ma nella patria del bipartitismo non c’è spazio per i terzi incomodi (di S. Mentana)
Esteri / In Europa può rinascere dal basso un nuovo umanesimo contro la barbarie delle élites (di E. Basile)
Opinioni / Bruno Bottai: l'eloquenza del silenzio (di S. Gambino)
Opinioni / La vittoria di Bucci e l’importanza del peso demografico alle regionali