Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Miliardi di euro in arrivo dall’Europa eppure il governo non ha stanziato i fondi per le quarantene

Immagine di copertina

Sarà per questa moda dei due Mattei (Renzi e Salvini, gemelli nella lotta contro i poveri fingendo di lottare contro la povertà) o sarà per questa egemonia confindustriale che sembra avere attecchito benissimo nel Paese ma che l’Inps il 6 agosto abbia fatto sapere che la quarantena per contatto Covid non sia più considerata malattia e che quindi l’assenza non sia più a suo carico sembra avere interessato poco o niente, giusto qualcuno che oggi (19 giorni dopo, evviva!) si accorge del risultato finale della sfortunata novità: alla fine a pagare le conseguenze, anche economiche, dell’emergenza sanitaria saranno ancora una volta i lavoratori. Sempre loro.

LIstituto, in particolare, ha chiarito che lindennità di malattia per quarantena Covid non può essere erogata per gli eventi relativi al 2021, ma solo per tutto il 2020 nel limite delle risorse stanziate: i 631 milioni di euro previsti dal legislatore per il 2021 sono svaniti nel nulla, senza nemmeno un plissé da parte dei partiti, nemmeno da quelli che oggi si battono per la gratuità dei tamponi per accarezzare gli sfinteri delle persone che non si vogliono vaccinare. 

Tanto per fare un esempio: TNI Italia (un gruppo di associazioni nato dopo il primo lockdown nel mondo della ristorazione) valuta in circa 600 euro il costo di un’eventuale quarantena sulla busta paga. Chi tirerà fuori questi soldi?

Viene fin troppo facile indovinare: il lavoratore, sicuro. Chi dovrà mettersi in quarantena dovrà presumibilmente usare ferie e permessi, pagando di tasca propria la tutela della propria salute e quella dei colleghi e dei clienti, in nome di un nuovo sovranismo sanitario in cui ammalarsi costa.

La novità porta con sé anche un’ulteriore inevitabile conseguenza: chi ammetterà di avere avuto contatti con un positivo se è consapevole che questo comporterà un inevitabile scontro con il proprio datore di lavoro? Cos’è se non un’istigazione all’omertà?

Poi ci sono i tracciamenti (che fin dall’inizio della pandemia non sono stati il nostro forte) che risentiranno inevitabilmente della nuova misura. Se disincentivi (decurtando ferie, permessi ai lavoratori) la denuncia di contatti con positivi rischi di veder incrementare proprio i positivi?

E badate bene: tutto questo accade in un mondo del lavoro ancora flagellato dalla pandemia, con capi di partito che dai loro hotel a centododici stelle invitano a educarci alla sofferenza, con un “bonus terme” spalmato a piacimento e con miliardi di euro in arrivo dall’Europa per uscire dalla pandemia. Non notate che, al solito, ci sia qualcosa di sbagliato?

Ti potrebbe interessare
Opinioni / Metamorfosi di atteggiamenti e posture politiche: la “nostra” destra non si smentisce mai
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Metamorfosi di atteggiamenti e posture politiche: la “nostra” destra non si smentisce mai
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Opinioni / Astensionismo record anche in Umbria ed Emilia-Romagna: così la democrazia diventa oligarchia
Esteri / Il trumpismo è un filo rosso che unisce “bifolchi” e miliardari
Esteri / Nemmeno a Trump conviene opporsi alla green economy
Opinioni / L'Europa ai tempi di Trump
Opinioni / Ma nella patria del bipartitismo non c’è spazio per i terzi incomodi (di S. Mentana)
Esteri / In Europa può rinascere dal basso un nuovo umanesimo contro la barbarie delle élites (di E. Basile)
Opinioni / Bruno Bottai: l'eloquenza del silenzio (di S. Gambino)