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Il governo nega il Green Pass ai vaccinati con ReiThera che si sono messi al servizio della scienza. “Trattati come no vax”

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Prima gli hanno chiesto di sperimentare il vaccino ReiThera a servizio della scienza, poi li abbandonano al loro destino nemmeno fossero No Vax, senza che possano ottenere il Green Pass

Se non fosse stato per lo sfogo di Riccardo Illy, noto imprenditore del caffè, probabilmente il problema dei vaccinati con ReiThera sarebbe rimasto confinato nell’indifferenza generale. Sarebbe interessante capire come sia possibile questa mancanza di rispetto per novecento cittadini italiani (fra i quali appunto Illy e la moglie). E non italiani a caso, ma 900 tra donne e uomini che rischiando anche del loro hanno accettato di mettere a disposizione il proprio corpo, il proprio organismo, le proprie difese immunitarie e rendere possibile il progetto sanitario di ReiThera.

ReiThera è stato fino a giugno l’esperimento per la scoperta di un vaccino anche in Italia con risultati certificati che parlano chiaro: chi si è sottoposto al test ora ha una quantità di anticorpi rilevante. E tanti anticorpi vuol dire aver acquistato un grado di protezione per sé e verso gli altri sufficiente a permettere uno stile di vita uguale a chi si è vaccinato con Pfizer o Moderna. E invece che fa lo Stato italiano? Come le ringrazia le 900 “cavie” che con coraggio e senso di altruismo si sono messe al servizio della scienza? Nega loro il Green Pass.

In una circolare del ministero della Salute la carta verde è concessa solo a chi si è immunizzato con i vaccini riconosciuti dall’Ema, tra cui non è presente quello made in Italy. Una cosa che viene difficile da spiegare e che avrà delle inevitabili conseguenze, perché sono i precedenti a determinare i comportamenti futuri.

Sarà ancora così facile di fronte a un’altra emergenza che richiederà altri volontari, trovare persone disposte a essere trattate in questo modo? Il ministero della Salute italiana equipara nei fatti chi ha fatto ReiThera a un no vax. E da domani con l’introduzione obbligatoria del Green Pass in molti esercizi commerciali oltre che per i viaggi a lunga percorrenza, “le cavie” dovranno esibire tamponi rapidi continui per non vedersi chiudere le porte in faccia. Davvero un bel modo di far sentire la gratitudine del Paese a chi ha rischiato di suo per il bene della collettività e non rappresenta in alcun modo un rischio per la stessa.

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