Elly, per favore, lascia perdere Renzi in Liguria e dai la linea al centrosinistra per la Regione
Questo è un appello, anzi una richiesta pressante, una supplica angosciata rivolta ai dirigenti, nazionali e locali, dei partiti della cosiddetta opposizione, e in particolare al Partito democratico. In particolare mi rivolgo alla segretaria Elly Schlein che a suo tempo avevo votato alle primarie confidando che avrebbe provato a riportare il Pd sulle rotaie del progressismo e, osavo immaginare, della sinistra.
Mi rivolgo a lei, ai responsabili del partito Taruffi e Baruffi (sembrano personaggi i una fiaba per bimbi), al segretario regionale ligure Natale e al segretario genovese D’Angelo; e indirettamente anche agli alti componenti dell’alleanza che proverà – si spera – a strappare la Liguria al centrodestra totiano: AVS, M5S e zone limitrofe. Scollate i vostri augusti sederi dalle poltrone alle quali sono agglutinati.
Uscite dai vostri uffici, andate in strada, spenti i telefonini per qualche ora, interrogate e ascoltate la gente, la gente comune, i cittadini-elettori, i potenziali sostenitori del centrosinistra e anche quelli, numerosissimi, che da anni disertano le urne e attendono (finora invano) un segnale di meditata, razionale risposta dai partiti progressisti, per tornare a votare e a votarvi.
Sono persone senza rappresentanza che invocano la nascita di uno schieramento attento alle loro esigenze di vita spicciola. Disoccupati, giovani precari, artigiani e piccoli imprenditori, Partite Iva minuscole. Poveri. Un universo che chiede, anzi reclama, esige la vostra attenzione e pretende risposte chiare da voi che finora non sono mai arrivate.
La designazione di Andrea Orlando, degna persona ma non precisamente una new entry, alla guida della non ancora definita alleanza progressista ligure ha tardato inspiegabilmente settimane e settimane e arriva in limine.
Tra meno di due mesi si vota. Restano da sciogliere i nodi, intricati, delle alleanze politico elettorali. Il dibattito si sta consumando penosamente sulla richiesta – meglio sulla patetica impetrazione del senatore Renzi, il leader di quel frammento di partito che è Italia Viva – di partecipare allo schieramento progressista ligure guidato dal Pd.
Possibile che tutto debba risolversi in questa onanistica discussione che trascura esattamente quello che i partiti, verbosamente e fraudolentemente, avevano annunciato di voler anteporre alle candidature, ovvero il Programma?
Se ne sa nulla? No, nulla. Sanità, lavoro, scuola, trasporto pubblico, piani green, ambiente sono declinazioni talmente generiche che qualunque studente di prima liceo saprebbe incolonnarli a mo’ di lista della spesa.
Vogliamo sapere quali sono le soluzioni, le politiche, gli interventi concreti che l’alleanza progressista intende sottoscrivere – prima del voto – e realizzare dopo i se il voto dei liguri la premierà. Con quali soldi si finanzia il rilancio del Green Deal?
Come e con quali soldi si intende intervenire nel comparto della Sanità pubblica, devastato da 9 anni di totismo, un patetico scimmiottamento del modello sanitario lombardo che ha distrutto quel poco di Sanità pubblica alla quale proprio il Pd, e segnatamente Claudio Burlando, governatore per dieci anni (2005-2025), aveva dato le prime picconate.
Cosa si pensa di fare per i giovani che dal secondo dopoguerra fuggono da Genova e dalla Liguria in cerca di occupazione qualificata? Sono, giovani sui quali si sono investiti fior di milioni per prepararli ai massimi livelli e costoro sono costretti a spendere capacità e talento altrove, anche e soprattutto all’estero.
Quale modello si pensa in concreto di realizzare per il trasporto pubblico, la portualità, le infrastrutture necessarie alla Regione (non quelle farlocche che ingrassano gli amici), indispensabili per togliere la Liguria dall’isolamento geografico?
Ci sono 30 km di ferrovia a binario unico fra Andora e Finale, quindi verso la Francia, e neppure un centesimo del Pnrr (9 miliardi per la città di Genova, 13 in totale in Liguria) è stato stanziato per quell’opera vitale. Ah già, una ferrovia rapida fra Genova e Ventimiglia sarebbe in concorrenza con la Tav che peraltro la Francia non finanzierà fino a Lione.
E la diga del porto di Genova? Si va avanti con nuovo progetto corretto che i più autorevoli specialisti del settore hanno ripetutamente bollato come pericoloso e instabile? E lo Skymetro in Val Bisagno? E la funicolare verso i forti? Progetti intestati dal comune di Genova sui quali peraltro la Regione può dire una parola forte.
Insomma, cara Schlein che fai il pesce in barile girando le feste dell’Unità e pronunci ovvietà assortite gonfie di vento, quale modello immagini per la Liguria?
Tornando al nocciolo del problema politico. Sei davvero convinta, Schlein, che l’ingresso dei renziani, anche sotto mentite spoglie, nell’alleanza progressista in Liguria porterà più consenso alla medesima? O stai usando la Liguria per un test nazionale? Le politiche saranno fra tre anni…Primun vivere, deinde philosophari.
Non ti viene il dubbio che Renzi &C, visti i precedenti e la loro nota idiosincrasia nel mantenere la parola data, siano soltanto interessati a tenere la testa fuori dal pelo dell’acqua, visto che Italia Viva sta affogando?
Uscire dalla giunta Bucci sarebbe il minimo sindacale senonché l’assessore italo-vivo Avvenente (quello del taglio indiscriminato degli alberi in città) ha già detto che lui non si sogna di alzarsi dalla sedia e lasciare la giunta Bucci.
Vorrete dunque farci ingoiare qualche candidato indicato da Renzi senza mostrine di partito, diluito magari nelle liste centriste – se ce ne saranno – o peggio nelle liste del Pd, camuffati, quegli abusivi, nella schiera dei sedicenti progressisti?
La gente non è fissa come ve la immaginate. Comprende e sceglie. Signori dirigenti, nazionali e locali, se proprio non riuscite a staccare le riverite chiappe dalle vostre poltrone e a lasciare per qualche ora le vostre ben retribuite scrivanie, allora accendete i pc, andate sui siti e fatevi una rapida rassegna stampa leggendo i commenti degli elettori (potenziali e in fuga perenne) sulla ipotesi dell’ingresso dei renziani di Italia Viva nella coalizione.
Una pioggia di promesse declamate ad alta voce: “Se c’è Renzi vado a fare una passeggiata”, “Mai più con Renzi, traditore della causa”, “Mai con Renzi, mai”, “Se c’è lui non ci sarò io” ed altri impegni d’onore verosimilmente non saranno traditi dagli elettori.
Fate il conto, fra quanti voti porterà il partito di Renzi e quanti voti perderà il Pd a causa di Renzi. Non è difficile. Finché in democrazia conteranno i voti, le alchimie concepite nelle segrete stanze non avranno vita lunga. Davvero pensate di recuperare voti dal mare magno dell’astensionismo infarinando le vostre liste con il veleno di Italia Viva?
Con quel Renzi che fino a due mesi fa sparava a palle incatenate su Schlein e il Pd e ovviamente su Conte, il suo nemico storico e – in linea con le riforme meloniane sulla Giustizia, devotamente votate in Parlamento da Italia Viva – diceva che Toti era vittima di leggi troppo severe e non meritava tanti giorni di domiciliari.
Davvero volete mettevi in casa questa bomba ad orologeria? O non ve ne frega nulla di vincere le elezioni e anzi sperate di perderle? Buon peso, state ancora in attesa della risposta di Carlo Calenda? I suoi (Cristina Lodi) hanno già aderito, il leader tentenna e risputa la geremiade del detestato giustizialismo dei 5 Stelle e invoca grandi opere a gogo anche per la Liguria.
Volete suicidarvi ? Vi ricordo che in Italia il suicidio assistito non è ancora previsto. Semmai vinceste, un giorno, potreste proporre una legge in Parlamento. Ammesso che siate ancora al mondo, si capisce.