Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 09:46
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Draghi al Quirinale, Franco o Cartabia a Palazzo Chigi: così i partiti lavorano a un accordo complessivo

Immagine di copertina

Come anticipavamo su TPI sin dalle scorse settimane, Mario Draghi (di cui da tempo conoscevamo e scrivevamo delle sue reali intenzioni di essere il prossimo Capo dello Stato) pur di arrivare al Colle avrebbe trovato il modo di rassicurare i partiti sul proseguo della legislatura e gli avrebbe anche fatto sapere che non sarebbe stato affatto disponibile a rimanere a Palazzo Chigi a qualunque costo. E così è stato. Non per niente, ieri in conferenza stampa, più che l’espressione “sono un nonno al servizio delle istituzioni”, a colpire i partiti sono state le seguenti frasi pronunciate da Mario Draghi: “È essenziale che la legislatura vada avanti fino al suo termine naturale per continuare l’azione di contrasto alla pandemia, di rilancio della crescita, l’attuazione del Pnrr”.

Poi, “abbiamo creato le condizioni perché l’operato del governo continui indipendentemente da chi ci sarà”. E, soprattutto: “Chiedo alle forze politiche se è immaginabile una maggioranza che si spacca sull’elezione del presidente della Repubblica e poi si ricomponga magicamente quando è il momento di sostenere il governo”. “Non immagino il mio futuro all’interno o all’esterno delle istituzioni”.

Insomma, Mario Draghi non resterà a Palazzo Chigi a qualsiasi costo, con buona pace di chi continua a tirarlo per la giacchetta e vorrebbe decidere del suo personale destino addirittura ben oltre il 2023. La palla ora è nelle mani (o tra i piedi) dei partiti.

Ma ci vorrà ancora del tempo prima che la trattativa entri nel vivo. Dalla Lega, la di là delle dichiarazioni di “pancia” di Salvini già si sta lavorando ad un accordo “complessivo” che possa tenere unito Quirinale e Palazzo Chigi. Partendo ovviamente dall’esecutivo che dovrà sostituire quello attuale e provando ad arrivare anche ad una nuova legge elettorale: “I Cinque Stelle sono spaccati, Conte non ha la leadership e con controlla il partito, quindi per trovare la quadra sarà necessario un accordo tra Pd, Fi e Lega. E bisognerà trovare un nome autorevole per il governo”.

In fila ci sono già quattro nomi: Franco, Giorgetti, Cartabia e Brunetta. Quanto a Berlusconi, anche per lui si sta già pensando ad un piano B: “Ora sta alzando il tiro per avere i voti alle prime votazioni e con questi rivendicare una “riabilitazione” che lo porti al seggio da senatore a vita”. Insomma nelle settimane che mancano da qui a fine gennaio la strada da percorrere per le forze politiche sarà quella di un accordo ampio e complessivo che possa tenere insieme Quirinale e Palazzo Chigi.

Ti potrebbe interessare
Opinioni / Lezioni da Parigi: cosa possiamo imparare dalle ultime elezioni in Francia (di G. Gambino)
Opinioni / L’antisemitismo e il peso delle parole: effetto collaterale della guerra a Gaza (di S. Mentana)
Opinioni / Lettera al Direttore: il Messaggero ha censurato un articolo critico sul MAXXI?
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Lezioni da Parigi: cosa possiamo imparare dalle ultime elezioni in Francia (di G. Gambino)
Opinioni / L’antisemitismo e il peso delle parole: effetto collaterale della guerra a Gaza (di S. Mentana)
Opinioni / Lettera al Direttore: il Messaggero ha censurato un articolo critico sul MAXXI?
Opinioni / L’informazione è il motore di una nuova politica (di Davide Casaleggio)
Calcio / Se nessuno ha il coraggio di prendersi la colpa per il disastro azzurro
Opinioni / M5S: tre consigli a Giuseppe Conte
Opinioni / La nuova destra di Giorgia Meloni è fondata sull’ambiguità
Opinioni / Toti insiste e resiste
Opinioni / Lettera a TPI. Il consumismo ci sta uccidendo: molte persone lo hanno capito, la politica ancora no
Opinioni / La lezione che possiamo trarre dal voto delle europee