Il vero posto dei crocifissi, se si crede davvero, non è sulle bandiere e sui muri delle aule. Ma nelle Chiese e nei cuori
Il vero posto dei crocifissi, se si crede davvero, non è sulle bandiere e sui muri delle scuole. Ma nelle Chiese e nei cuori
Ecco un bell’esempio di sentimenti di protervia delle minoranze esagitate che si presumono maggioranza, e danno spettacolo di arroganza. Il ministro Fioramonti dice ad “Un Giorno da pecora” poche condivisibili parole sui simboli religiosi nella scuola: “Il crocifisso è una questione divisiva, può attendere”. E poi aggiunge – il che è indubbio – che in una scuola laica non dovrebbero esserci segni confessionali.
Forse si sarebbero dovuti arrabbiare i laici, per parole certo prudenti, ma che descrivono il paradosso di una scelta necessaria, ma non ancora adottabile per rispetto della storia, e per non inaugurare crociate laiciste. Perché in questa sequenza Fioramonti dice quello che qualsiasi servitore dello Stato dovrebbe dire, rappresentando una paese intero, e non una confessione. Anche perché subito dopo il ministro aggiunge che – siccome non vuole far vita a guerre di religione – il crocifisso resta dove sta.
Apriti cielo. Subito dopo inizia il delirio. I soliti bigottoni assatanati, i politici del clic facile, e tantissimi miserabili che non credono a nulla, danno vita ad un singolare linciaggio, polemizzando con il ministro per quello che dice di NON voler fare, ma che sostiene di ritenere opportuno in linea di principio. Fantastico. Siamo al reato di opinione. Togliamo per un attimo da questa turba scomposta i poveretti a caccia di consensi facili, gli identitari ottusi e quelli che ogni anno si inventano che nelle scuole italiane ci siano bande di professori comunisti che vogliono scristianizzare l’Occidente e sostituire il presepe con la mezzaluna.
A questi cattolici finti e alla loro religione di cartapesta bisognerebbe ricordare che vogliono i simboli della religione ma poi ne disprezzano i valori a a cominciare dall’umanità e dalla carità. E sarebbe molto bello poter spiegare loro che il vero posto dei crocifissi, se si crede davvero, non è sulle bandiere e sui muri delle aule. Ma nelle Chiese e nei cuori.