Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:08
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Abbiamo deciso che il Covid non c’è più. Quanto valgono i morti di oggi?

Immagine di copertina
Sono nuovamente positivo.
Evidentemente c’è un strana alchimia tra il covid e il mese di aprile nel mio destino.
Due anni fa di questi tempi entravo in ospedale rischiando seriamente la pelle, a un passo dalla terapia intensiva. Ora il pugno del virus non è indolore ma gestibile da casa nella sua versions meno cattiva e sicuramente addomesticata dalla campagna di vaccinazione che ho per fortuna praticato scrupolosamente.
Raccontando quanto mi sta succedendo sui social mi è arrivato uno scritto in privato da parte di una persona che mi segue e che condivido molto.
Questo il testo.

“Gentile Signor Paladini o forse ciao Luca è meglio visto che pur se non ti conosco personalmente, entri nella mia vita quotidianamente da anni perché ti leggo sempre con interesse.

Ho visto che hai nuovamente il Covid. Ricordo cosa rischiasti due anni fa, ricordo che prezzo ha pagato la tua famiglia. Io ho dato con giusto qualche giorno di febbre e sul campo ho lasciato una nonna troppo fragile per sopportare il virus. Ma non è di questo che voglio parlarti, quanto piuttosto condividere le tue perplessità su questa rimozione di massa con ancora 200 morti al giorno e un numero di contagiati altissimo.
Davvero quindi l’unico dato che resta a far fede è legato alla congestione negli ospedali? Tutto il resto a partire dalla tutela della salute non conta più? Leggo addirittura della possibilità di levare in determinati ambiti le mascherine al chiuso da maggio. Intorno a me ho un sacco di amiche e amici positivi e come te, non proprio tutti se la stanno cavando con un semplice colpo di tosse, ma possibile che improvvisamente non sia più importante? 200 morti è il grado di tolleranza che ci siamo dati o piuttosto di assuefazione? O peggio siccome c’è la guerra e si vota nel 2023, non è che a questi poveri italiani si possano dare troppi problemi a cui pensare.
Per due anni pareva non esistere altro, ora che perdiamo mediamente 800 persone a settimana è una notizia marginale.
Sono sconcertata.
Auguri di pronta guarigione.
Sara
Ecco, io a Sara faccio fatica a dare torto. Questo “rompete le righe” rende tutta la sofferenza patita qualcosa che improvvisamente disturba i controllori, e finisce con ridare fiato a negazionismi vari.
Possibile che abbiamo semplicemente deciso che non abbiamo più voglia di salvare quante più vite possibili? Possibile che da emergenza capace di fagocitare tutto il resto è diventata una scocciatura che va semplicemente gestita senza quasi più nessuna precauzione?
Davvero i morti di covid di oggi valgono meno di quelli del 2020/2021?
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Metamorfosi di atteggiamenti e posture politiche: la “nostra” destra non si smentisce mai
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Metamorfosi di atteggiamenti e posture politiche: la “nostra” destra non si smentisce mai
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Opinioni / Astensionismo record anche in Umbria ed Emilia-Romagna: così la democrazia diventa oligarchia
Esteri / Il trumpismo è un filo rosso che unisce “bifolchi” e miliardari
Esteri / Nemmeno a Trump conviene opporsi alla green economy
Opinioni / L'Europa ai tempi di Trump
Opinioni / Ma nella patria del bipartitismo non c’è spazio per i terzi incomodi (di S. Mentana)
Esteri / In Europa può rinascere dal basso un nuovo umanesimo contro la barbarie delle élites (di E. Basile)
Opinioni / Bruno Bottai: l'eloquenza del silenzio (di S. Gambino)