Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:40
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Il vero “malato d’Italia” è la politica, e le penose risse sul Coronavirus lo dimostrano (di L. Zacchetti)

Immagine di copertina
Illustrazione: Emanuele Fucecchi

Coronavirus in Italia: cosa ha sbagliato la politica

Come uno tsunami, il Coronavirus sta spazzando via anche le regole della comunicazione politica. Non si era mai visto – nella pur turbolenta storia della politica italiana – un presidente del Consiglio mandato platealmente a quel paese da un assessore, per quanto di una Regione importante come la Lombardia.

TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SUL CORONAVIRUS IN ITALIA

D’altronde l’autogol di Conte è stato clamoroso: attaccare qualcuno senza elementi solidi e comprovati è sempre sbagliato; farlo in una situazione critica come quella attuale lo è a maggior ragione.

 

.
Giusto o sbagliato che sia, Gallera e Fontana nei primi giorni dell’emergenza hanno rappresentato agli occhi dell’opinione pubblica la difesa da una serie di paure sicuramente esagerate, indotte e probabilmente anche ataviche, ma non per questo meno rispettabili, soprattutto per i professionisti del consenso.

A prescindere da eventuali errori di gestione che andranno verificati a mente fredda, in quello specifico momento l’attacco sgraziato di Conte ha prodotto un effetto paradossale, che ha rinforzato la posizione della Lombardia e in particolare di Gallera.

La prossima volta che si parlerà del tema dell’autonomia regionale, le posizioni di forza saranno diverse. In situazioni di emergenza come quella che stiamo attraversando, il senso di unità istituzionale al quale sovente ci si richiama è bene rappresentato dai comunicatori politici americani con l’espressione del “Commander-in-Chief”: in momenti di guerra o di calamità naturali, il Presidente rappresenta tutti perché gestisce la sicurezza nazionale e tutti, a prescindere dalle proprie idee, lo sostengono.

I maligni suggeriscono che questa situazione si verifica spesso in coincidenza con momenti di debolezza dell’immagine pubblica del Presidente, ma lasciamo perdere le teorie del complotto e rimaniamo sui dati di fatto.

Attaccare il Commander-in-Chief è operazione pericolosa e potenzialmente autolesionistica, come immagino Conte abbia suo malgrado capito, probabilmente insieme a Rocco Casalino.

Più scaltramente, Pierfrancesco Majorino ha rotto la narrazione dell’eccellenza lombarda a trazione leghista ponendo una serie di punti pratici e rifuggendo le polemiche. In questo, era forte anche della credibilità dovuta a chi per primo ha invocato l’impegno a fare squadra, senza politica.

A sua volta il Presidente Fontana, forse spiazzato dalla enorme visibilità nazionale improvvisamente ottenuta dal suo assessore al Welfare, ha sfoderato un colpo di teatro che sicuramente non dimenticheremo presto.

L’interruzione della conferenza stampa per le verifiche sanitarie su un membro del suo staff e il successivo selfie con una mascherina (il cui senso sfugge: chi è in quarantena non ne ha bisogno) rischia oltretutto di peggiorare l’immagine internazionale della Lombardia e dell’Italia, che già oggi è vista come un paese che sta annaspando di fronte a un’emergenza non soltanto sua.

Toni più sobri, nonché una maggiore aderenza al compito, probabilmente gioverebbero a tutti, compresi i commercianti e tutti i lavoratori terrorizzati più dai conti in rosso che dal rischio di contagio.

Leggi anche:
Coronavirus, il Veneto aveva la ricetta per scovare i contagiati asintomatici già 20 giorni fa. Ma ha temporeggiato
Lo studio scientifico che aveva previsto il coronavirus un anno fa: “Partirà dalla Cina, dobbiamo prevenirlo”
TPI REPORTAGE da Codogno, il paese fantasma con l’incubo del contagio da Coronavirus (di Giulio Cavalli)
“I miei colleghi spargevano il sale al mio passaggio”: il caso dei giornalisti in quarantena per il Coronavirus (di Selvaggia Lucarelli)
Ecco due cose che abbiamo capito del virus: parla Italiano e viaggia in business Class, non si annida in Africa ma nel profondo nord (di Luca Telese)
Coronavirus, l’infermiera entrata in contatto con il paziente 1 ha violato la quarantena (di Franco Bagnasco)
CORONAVIRUS ULTIME NOTIZIE: segui tutti gli aggiornamenti in diretta su TPI
Ti potrebbe interessare
Opinioni / La nuova Internazionale della Destra (di Giulio Gambino)
Opinioni / Il martirio di Gaza tra allarme genocidio e pulizia etnica (di F. Bascone)
Opinioni / Come ti smonto le 5 obiezioni allo Ius Scholae (di S. Arduini)
Ti potrebbe interessare
Opinioni / La nuova Internazionale della Destra (di Giulio Gambino)
Opinioni / Il martirio di Gaza tra allarme genocidio e pulizia etnica (di F. Bascone)
Opinioni / Come ti smonto le 5 obiezioni allo Ius Scholae (di S. Arduini)
Opinioni / Il paradosso di X e perché i social non sono interscambiabili (di S. Mentana)
Opinioni / Perché il nucleare è necessario (di Stefano Monti)
Opinioni / Ma il futuro è solo delle rinnovabili (di Gianni Silvestrini)
Opinioni / Le sfide del nuovo nucleare (di Giulio Gambino)
Opinioni / È ora di combattere contro i nazionalismi che mettono in pericolo l’Europa (di N. Zingaretti)
Opinioni / La grande sfida di Trump all’Unione europea (di Ignazio Marino)
Opinioni / “L’astensionismo aiuta il potere ma noi, oggi, non abbiamo alternativa”: lettera a TPI