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“Mio suocero è morto oggi per il Coronavirus. Ed era solo”: la toccante lettera di Michela

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"Il Coronavirus ha ucciso mio suocero e per la quarantena non l'ho potuto neanche abbracciare un'ultima volta"

Coronavirus Italia, mio suocero è morto oggi, ed era solo: la lettera di Michela

Mio suocero è morto stamattina all’alba, di polmonite. Polmonite da Coronavirus. Era un trapiantato di fegato, sotto immuno soppressori dal ’92. Era uno che quando gli hanno trapiantato il fegato s’era salvato per miracolo ed ha ringraziato la vita (ed i medici) ogni giorno da allora, diventando un asceta. Farmaci rigorosamente presi tutti, dieta dedicata, no fritti, no alcol, no fumo, no vizi. Solo casa e oratorio, letteralmente. Aveva subìto altri interventi perché un immunodepresso ne aveva sempre una, radioterapie a iosa, ma niente. Lui ricominciava ogni volta come se niente fosse.

Da venti giorni, dalla prima notizia del malato a Codogno, era con mia suocera in isolamento volontario a Piacenza perché ovviamente soggetto a rischio. Mia suocera usciva per fare la spesa per loro due, poi zero contatti con il mondo. Né noi né i nipoti siamo più entrati in casa . Idem per parenti vari e vicini di casa. Ha costruito un cordone che ci sembrava addirittura eccessivo ( tre settimane fa quando lo ha impiantato ) ma abbiamo rispettato il suo volere. Poi vomita per due giorni da sabato scorso. Sembra una enterite. Nessun sintomo respiratorio, zero febbre, no affanno, solo nausea. Però va infuso, va idratato. Lunedì decido di chiamare il 118 che arriva di default in assetto ‘ anti corona virus ‘, tipo b movie americano .

Non sembra avere un quadro attinente “quel virus”, però quando gli misurano l’ossigeno nel sangue, lo trovano basso. Lo portano in ospedale lunedì stesso . Lo ripeto. Non una linea di febbre. No tosse. No affanno. Nulla. Gli fanno test e tamponi. Gli somministrano ossigeno ed iniziano a trattarlo, ad idratarlo. Nel frattempo gli sale la febbre e gli viene la polmonite. I tamponi non sono arrivati ma il medico ci dice chiaramente che i sintomi sono del tutto compatibili con il Covid- 19. Ossigeno 15L al minuto, flebo e passa la notte. Ieri lo trasportano a malattie infettive, in reparto, perché si libera un posto. Mangia, non vomita più, scherza con le infermiere. Iniziano con le terapie retrovirali, una specie di cocktail, si va un po’ a tentativi, sperando che il sistema immunitario del paziente reagisca e combatta. Insomma, di tuo devi contribuire. Cosa che ovviamente il suo sistema immunitario non era in grado di fare .

Stamattina alle 5 grossa crisi respiratoria. Non ce l’ha fatta. Ci ha lasciato oggi. Compiva 83 anni ad ottobre e da 30 anni viveva con un fegato non suo, grazie ai farmaci anti rigetto. Ma tutto sommato stava bene, aveva una bella tempra, era autonomo, lucido, totalmente in sé. Non era un peso per nessuno, anzi, dava pure una mano se richiesta. Attenzione. Io e mio marito ce lo aspettavamo che non ce la facesse. Il virus è mutevole ed aggressivo, se si piazza in un ospite “debole” fa festa. Non sappiamo come lo ha contratto visto che non usciva, evidentemente é bastata una mini carica virale che può aver preso lei al supermercato quei 4 minuti al giorno in cui faceva la spesa, ma per lui è stata fatale. Non lo sapremo mai. Lei sta bene, non ha sintomi .

Potrebbe essere la classica positiva asintomatica come potrebbero esserlo un milione di persone, compresi noi che stiamo bene. Quando si è ammalato suo papà lo sapevamo io e mio marito che poteva succedere, che poteva finire così. Ho un unico dispiacere. Lui e Lisa – mia suocera – non li vedevamo da molti giorni. Era una precauzione giusta, quella che in teoria doveva salvargli la vita . Quindi mio suocero ha passato giorni stando solo con la moglie e non vedendo figli e nipoti. E solo era in ospedale.

Volevamo andare oggi alle 14,30. Ci avrebbero fatto entrare tutti bardati per mezz’ora, ma non abbiamo fatto in tempo. Ci dicevamo: si sentirà abbandonato e questo ad un malato non fa bene . Per questo motivo oggi saremmo andati . Ecco, questo è un dispiacere . Che sia morto solo, senza un abbraccio, con dei Ghostbusters intorno, fa male alla pancia . Ad ottobre avrebbe compiuto 83 anni e senza questa storiaccia, lui e i suoi affanni sarebbero arrivati a 93. Garantito.
Michela

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