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Home » Opinioni

Lettera a TPI. Il consumismo ci sta uccidendo: molte persone lo hanno capito, la politica ancora no

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Credit: Unsplash

Riceviamo e pubblichiamo di seguito questa lettera inviataci dal nostro lettore Tommaso Merlo.

L’Occidente butta via tonnellate di cibo ogni giorno ed ha problemi di obesità, mentre nel Sahel si muore ancora di fame. Spendiamo immense risorse pubbliche in guerre ormai grottesche, mentre perfino molti occidentali finiscono per strada. Ormai manciate di ricchi hanno più soldi di paesi interi e per soddisfare lussi e bisogni superflui stiamo distruggendo il pianeta. Il tutto nel bel mezzo di una crisi politica e quindi democratica devastante.

È di questo che dovrebbero discutere i presunti grandi nei summit, di come fermare il suicidio collettivo in corso e di una nuova era più intelligente e in grado di garantirci una migliore qualità della vita. Mentre nel mondo povero si lotta o si scappa per sopravvivere, nel mondo ricco si spreca e ci si droga per tirare avanti.

Per salvarsi bisogna voltare pagina storica e qualche segnale di speranza giunge dalle persone che cambiano vita. Alcune fuggono in paesi esotici, altre rimangono ma usano tempo, energie e risorse in maniera più saggia. Questo perché la cosiddetta vita normale non gli basta più. Lavoro ordinario, famiglia e banche da mantenere e qualche affetto e svago tra una bolletta e l’altra. Troppo poco. Hanno la pancia e anche la testa piena, ma il cuore è vuoto.

Persone che si sono evolute ed hanno smesso di illudersi di trovare benessere in ufficio o in qualche centro commerciale, persone che hanno spento la televisione e non leggono i giornali da anni ed hanno perfino smesso di votare.

Persone che si sono liberate da fasulle casacche identitarie e da dipendenze più o meno lecite. Perché il segreto sarebbe quello, colmare il vuoto con la cara vecchia bottiglia oppure con qualche polverina magica. Sostanze e distrazioni per placare la mente, per pensare ad altro e far passare le ore. Una vita in fuga dalla realtà e da se stessi. Attualità.

Oggi il mondo intero ha il naso sul cellulare nel disperato tentativo di scrollare via la propria vita deludente. Ma non tutto è perduto.

Sempre più persone trovano il coraggio e la forza di reagire e cambiare vita davvero. Persone che non avendo trovato nulla là fuori, iniziano a carcare dentro. Anche senza aderire a niente, in piena libertà. Anche senza soldi, spendendo solo meno. Una evoluzione personale che si fa sociale. Una evoluzione sociale che si dovrebbe fare politica.

L’era materiale si basa sull’egoismo e su una montagna di menzogne consumistiche. L’ego ci spinge a competere per prevalere e ci tiene legati ad una dimensione materiale fatta di carriera, di visibilità, di rivalità ed accumulo di cose superflue. Ci riduce a bambini viziati che hanno sempre bisogno di nuovi giochini per star buoni. Una deriva verso il nulla. Perché una volta soddisfate le necessità reali, il resto è solo spreco anche di vita.

In passato lo potevano capire solo i ricchi, oggi sta diventando una consapevolezza sempre più diffusa. L’era materiale fallisce nel renderci felici perché ci riempie la pancia e la mente egoica, ma non soddisfa la nostra natura più autentica e profonda, il nostro cuore.

Serve una nuova era in grado di appagare la nostra interezza di esseri umani. Nessuna credenza, fatti. Non siamo mai stati così ricchi eppure il mondo si sta trasformando in una discarica anche psichiatrica. E non si tratta nemmeno di distruggere quanto conquistato finora e saltare nel buio, ma di evolvere trovando equilibri più intelligenti. Mettendo a disposizione le nostre conoscenze e capacità tecniche per un paradigma capace di garantirci sia genuino benessere che prevenire la distruzione del pianeta.

Oggi produciamo abbastanza per soddisfare le esigenze materiali di tutti, si tratta però di distribuire meglio le risorse tra persone come tra paesi, in modo che tutti abbiamo tempo ed energie per esprimersi appieno. Dedicandosi alle proprie passioni, alle proprie cause, alla propria evoluzione e godendosi cosi davvero la propria esistenza. Approfondendo invece che rimanendo in superfice. Condividendo invece che accumulando. Cooperando invece che guerreggiando.

I mezzi ci sono, il problema è l’avidità degli inconsapevoli egoisti e la pochezza dei presunti grandi. Ma è inutile aspettarsi rivoluzioni dai summit, la politica oggi è in balia di potentati economici figli dell’era materiale ed è parte del problema perché conservatrice anche di stessa.

I segnali di speranza provengono dalle persone che capiscono il vicolo cieco materialista e si sforzano di cambiare vita. Nelle piccole cose come nelle grandi. Una evoluzione personale che si fa sociale. Una evoluzione sociale che si fa politica e a quel punto apre una nuova era.
Tommaso Merlo

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