Casellati, Casini e Draghi: ecco quali sono i nomi sui quali stanno ragionando i partiti in queste ore
Sono stati gli stessi uomini di palazzo Chigi a pensare ad una “soluzione” Belloni per la presidenza del Consiglio qualora l’ex presidente Bce dovesse andare a ricoprire la poltrona della presidenza della Repubblica.
Nelle ultime 24 ore, infatti, il pressing di Palazzo Chigi ha iniziato a farsi sentire, trattando l’unico nodo che frena la candidatura di Mario Draghi: il governo.
La soluzione individuata dagli sherpa di Super Mario porta al nome di Elisabetta Belloni, dal 2021 capo degli 007 italiani, nominata proprio dall’esecutivo attuale.
Un nome usato come esca per blandire i tanti politici che hanno avuto a che fare con lei, nel corso della sua prodigiosa carriera da tecnica.
L’ex governatore della Bce pensa in questo modo di risolvere i problemi dentro il centrodestra (soprattutto Lega e Forza Italia), e di utilizzare la spinta necessaria di Luigi Di Maio dentro un recalcitrante M5S.
Una soluzione, quindi, quella della Belloni messa in campo dopo l’esito tutto sommato “freddo” di altre candidature paventate nelle ore scorse: una su tutte quelle della guardasigilli Cartabia. Come “freddo” è stato l’incontro di stamattina con Matteo Salvini: sostanzialmente non ci sono stati passi in avanti per quella quadratura del cerchio che si sta cercando e che comprende sia Quirinale che palazzo Chigi.
Insomma, è ancora complicata la strada per Mario Draghi al Quirinale anche se una promessa, a quanto è in grado di rivelare TPI, a Gianni Letta e a Matteo Renzi il premier l’ha fatta: “Se dovessi salire al Colle il presidente del Consiglio dovrebbe essere un politico”.
Secondo molti osservatori la situazione non si sbloccherà se non tra martedì e mercoledì, tra la seconda e la terza votazione.
Il vero tema di discussione oggi e domani, secondo un senatore dem, “sarà capire se i partiti vorranno concedersi delle ‘vittime’ sacrificali contrapposte, tipo Casellati e Riccardi, alla quarta votazione o trovare subito la soluzione condivisa”.
In questa seconda ipotesi, pronti a scaldarsi ai margini del campo solo due protagonisti: il presidente del Consiglio Mario Draghi e l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. Con un occhio attento però anche alla Casellati, possibile outsider: è lei il vero nome al quale sta pensando Matteo Salvini.