Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 14:14
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Focalizzarsi solo sullo sport? Calcio e politica non si possono separare

Immagine di copertina

Quando nel 1966 la Corea del Nord si qualificò per la prima volta ai Mondiali di calcio, fu mandata dai padroni di casa inglesi ad allenarsi nella città settentrionale di Middlesbrough. Pochi mesi prima, in uno dei due collegi elettorali cittadini, i laburisti avevano ottenuto oltre il 70 per cento dei consensi. La popolazione era lontana da Wembley, lo stadio dove giocava la nazionale inglese, non solo da un punto di vista geografico, ma anche ideologico. Quella stessa popolazione, in gran parte di sinistra, iniziò a simpatizzare per quella nazionale nordcoreana che sentiva così simile nello spirito operaio.

Fu proprio a Middlesbrough che la Corea del Nord, acclamata dal pubblico di casa, riuscì a ottenere una storica vittoria per 1-0 sull’Italia grazie al goal di Pak Doo-ik, qualificandosi così ai quarti di finale. Arrivò quindi a sfiorare l’impresa, passando rapidamente in vantaggio di tre reti sul Portogallo ma rimanendo poi vittima di una clamorosa rimonta trainata da Eusebio.

La storia della Corea del Nord a Middlesbrough è una delle tante che racconta come il calcio e la politica siano fortemente connessi. Il calcio è uno sport popolare seguito da miliardi di persone in tutto il mondo: è quindi ovvio che, oltre alla fede talvolta irrazionale che ci porta a fare qualsiasi cosa per la nostra squadra, ci siano anche elementi razionali di natura sociale o politica che ci portano ad avere specifiche simpatie. Senza calcolare come nella storia vi siano partite che ricalcano divisioni politiche storiche, elementi che talvolta il tempo ha edulcorato ma che non possono essere cancellati. Pensiamo a cosa rappresenta ad esempio il Barcellona per la causa indipendentista catalana e come la rivale cittadina, chiamata non a caso Espanyol, sia invece storicamente avversa a tale sentimento. Un altro esempio è la partita tra Dinamo Zagabria e Stella Rossa, uno dei momenti simbolo delle tensioni che avrebbero poi portato alla guerra nei Balcani.

Il calcio e la politica sono, nel bene e nel male, collegati. Talvolta con espressioni pacifiche, altre purtroppo violente, a volte con ingerenze e decisioni strumentali, altre ancora con spontanee manifestazioni di entusiasmo, ma come capita per tutti i sentimenti popolari, sono questioni che non possono essere separate.

Noi tifosi ci focalizzeremo sempre in primis su quello che succede in campo, perché per noi il calcio sarà sempre e comunque lo sport più bello del mondo. Spesso le organizzazioni sportive come la FIFA invitano a fare “Focus on the football”, scostando provvisoriamente le polemiche, ma di certo non le potranno allontanare del tutto. Perché i tifosi sono prima di tutto persone con le proprie convinzioni morali, e il calcio è prima di tutto un fenomeno sociale e popolare. Separarlo totalmente da qualsiasi questione politica è pressoché impossibile.

Ti potrebbe interessare
Opinioni / La destra esiste, la sinistra no
Opinioni / Il pericolo dell’algoritmo e l’opportunità dell’intelligenza artificiale (di G. Gambino)
Opinioni / Politica autoritaria in Italia e alleanze strategiche all’estero: ecco l’ambizioso piano di Meloni
Ti potrebbe interessare
Opinioni / La destra esiste, la sinistra no
Opinioni / Il pericolo dell’algoritmo e l’opportunità dell’intelligenza artificiale (di G. Gambino)
Opinioni / Politica autoritaria in Italia e alleanze strategiche all’estero: ecco l’ambizioso piano di Meloni
Opinioni / L’ora della pace tra Israele e Palestina (di Laura Boldrini)
Opinioni / L’Europa e i colossi delle Big tech: la politica non abdichi al suo ruolo
Opinioni / Sono Elon, conquisterò il mondo: Musk segna il trionfo dell’economia immateriale sulla politica
Opinioni / L’Italia non fa nulla per fermare la fuga dei cervelli: dal Portogallo uno spunto su cui ragionare
Esteri / La democrazia muore nelle tenebre delle oligarchie (di Giulio Gambino)
Esteri / Cosa aspettarsi dalla guerra in Ucraina nel 2025
Cultura / GPO: l'uomo che incontrava Einstein ogni mattina alla fermata del tram (di S. Gambino)