Diplomazia da spiaggia: la crisi in Afghanistan a Ferragosto fa venir fuori il peggio dei nostri politici
Di Maio era al mare, ma pure Letta non scherza
Di Maio è in spiaggia con Emiliano e Boccia? “Ed io corro in Senato”. Deve aver ragionato così Matteo Renzi a Ferragosto quando on line hanno cominciato a rimbalzare le foto del ministro degli Esteri in costume a Punta Prosciutto, proprio durante la gravissima crisi afgana.
La fuga romana del leader di IV, unita al solito attivismo agostano di Salvini, ha rovinato qualche giorno di meritata vacanza sotto l’ombrellone anche a qualche dirigente del Pd.
A cominciare dal segretario Letta, improvvisamente svegliato dal torpore abituale del periodo e costretto a dare al microcosmo della politica qualche, seppur flebile, segnale della sua presenza. Così in quattro e quattr’otto, Letta ha sfoggiato una lunga quanto accomodante intervista con Repubblica ed ha convocato proprio stamani l’ennesima riunione della sua segreteria, ovviamente su Zoom.
E cosa ha partorito la riunione del massimo organo politico del Pd? Una soluzione valida da almeno 70 anni, una bella sottoscrizione delle Feste dell’Unità! “Sottoscrizione per aiutare le Ong che rimangono a Kabul, iniziative per l’accoglienza dei rifugiati che arrivano dall’Afghanistan, gemellaggi, mobilitazione per sostenere le donne afgane. Il Pd oggi decide aiuti concreti per la società afgana che non vuole tornare indietro”. Et voilà: così anche il problema afgano sarà risolto.