Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:52
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Trump gioca a fare la guerra, ma a rimetterci la vita sono 176 innocenti su un aereo

Immagine di copertina

Ora che le responsabilità riguardanti l’abbattimento dell’aereo civile in Iran sono state ampiamente accertate, restano alcune considerazioni da fare, notevolmente trascurate dai media nazionali e internazionali.

Innanzitutto l’effetto provocato dalle decisioni di chi in società verrebbe definito “un emerito incapace”. In questo caso il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump.

Con una sola decisione quest’uomo è riuscito non solo a portare all’eliminazione di un generale con il facile ausilio di un drone, ma anche alla distruzione totale di un volo con 176 passeggeri. 176 vite sono state distrutte così. In un attimo. Polverizzate.

Con i necessari distinguo dati dai limiti spazio-temporali, su quell’aereo avremmo potuto esserci noi. Basta solo immaginarlo. Immaginare che quella mattina avremmo potuto svegliarci all’alba per lasciare un luogo e raggiungerne un altro.

Per tornare al lavoro, per riabbracciare un affetto lontano, per rivedere il posto dei propri sogni. In questo caso, il Canada. 176 vite sono state eliminate in un attimo, come per un battito di ciglia. E a nessuna di loro è stato concesso il tempo per accorgersene.

Donald Trump rappresenta il nulla salito al potere. Una condizione in grado di consegnare all’insussistenza coloro sui quali si abbatte. Attraverso una concatenazione di eventi. Come generalmente avviene nel caso di queste decisioni, ad andarci di mezzo è sempre la società civile. Con il suo carico di progetti, idee e pensieri a cui non viene dato seguito. Per puro arbitrio.

Donald Trump, come altri politici sparsi nel mondo, è in grado di scatenare un conflitto, anche di breve durata, per capriccio. Per un intrattenimento da rimandare poi su Twitter, alla vista del pubblico.

È a questa pochezza che ci stiamo abituando? Nonostante l’esempio negativo di altri eventi storici, 176 esistenze oggi possono sparire nel nulla. Si tratta di una dissoluzione di vite che passa per via politica.

E se questo accade vuol dire che già di per sé l’idea di quelle esistenze è insussistente, inconsistente nella mente di chi non solo aziona i missili ma scatena conflitti sull’onda dei propri impulsi. Generalmente, tutti uomini.

Questo genere di arbitrato del male, compiuto per volontà, sconsideratezza e di cui magari ci si pente, rappresenta oggi una delle forme più deteriori dell’esercizio dell’aggressività sulla terra. Perché dà libero sfogo alla violenza, incenerendo senza offrire al pensiero la possibilità di interporsi.

Questo male viene compiuto sotto gli occhi di tutti, a fasi alterne, come se per questa condizione dovesse apparire più accettabile. A deliberare su esistenze che possono essere frantumate sono quindi nel presente politici imprudenti e aggressivi, mentre dall’altra parte troviamo cittadinanze distratte, assuefatte, abituate presto o tardi a mettersi l’anima in pace. Ovvero a rassegnarsi.

In tal senso non vi è una chiara presa di posizione rispetto al futuro. Si tira piuttosto a campare, che è esattamente il modo per spargere intorno molto più malessere. Livore. Questa condizione, quella di vivere senza rendersi bene conto di quanto accade costituisce la malattia principale dei nostri tempi.

Al punto tale che si potrebbe sparire senza accorgersene. Per questo ci vorrebbe una maggiore radicalità di pensiero e di attenzione rispetto a sé stessi, che non significa attardarsi con i selfie, alla ricerca di improbabili e mai definitive conferme, ma coltivare il proprio campo, sottrarlo all’arbitrio altrui, vedersi, immaginarsi in un mondo, in una dimensione più sfolgorante e migliore di questa.

Le possibilità sono infinite, purché ci si sottragga alle grinfie di un potere che non sapendosi occupare della vita, infierisce e si accanisce su di essa. Persino in democrazia.

Leggi anche:
Aereo caduto in Iran, chi era a bordo di quel volo. Le storie delle vittime
Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Esteri / La Cina è già pronta alla guerra con gli Stati Uniti d’America
Esteri / Francia-Germania: perché l’asse che reggeva l’Europa si è arrugginito
Esteri / Siria: Usa raddoppiano le truppe e inviano a Damasco una delegazione per incontrare Hayat Tahrir al-Sham
Esteri / Ucraina: scontro a distanza tra Putin e Zelensky e la Russia torna a bombardare Kiev
Esteri / Gaza: oltre 45.200 morti dal 7 ottobre 2023, 77 nelle ultime 24 ore. Cisgiordania: coloni assaltano e incendiano una moschea in un villaggio palestinese. Israele apre un'indagine. La Svezia non finanzierà più l’Unrwa. Siria: delegazione Usa incontra al-Jolani a Damasco. Centcom: "Ucciso in un raid il leader dell'Isis"
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Perché Luigi Mangione, accusato dell’omicidio dell’a.d. di United Healthcare, è stato incriminato per terrorismo?