In una web serie le storie dei creativi italiani con origini africane emigrati all’estero
The Expats di Johanne Affricot torna con una serie su due giovani italiane con origini nigeriane e ghanesi che hanno scelto Londra per riscrivere il loro futuro
Torna un nuovo appuntamento con The Expats, The Untold Stories of Black Italians Abroad, la prima serie web documentario sui creativi italiani con origini africane emigrati all’estero in cerca di nuove opportunità. Nelle prossime puntate, che saranno lanciate il 26 aprile e il 7 maggio, l’autrice e regista della serie, Johanne Africot, torna a raccontare la società italiana nella sua diversità.
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Johanne Affricot, nata e cresciuta a Roma, di origini haitiane e ghanesi-americane, mostra ancora una volta come la voglia di migliorare la propria vita e di mettersi in gioco appartenga a tutte le persone, come alle due giovani creative protagoniste degli episodi londinesi, che stanno cercando la loro strada in Inghilterra.
La serie è il risultato dell’impegno già consolidato da Griot mag, il primo magazine online in italiano (anche in lingua inglese) che celebra la diversità estetica, creativa e culturale attraverso le arti, fondato nel febbraio 2015 da Johanne Affricot con l’intento di colmare il gap di rappresentazione nei media degli afroitaliani (e non solo) raccontando sia le loro storie, quelle degli artisti e creativi africani e della diasporana africana, che storie legate ad altre realtà e culture diverse.
Nei prossimi due mini documentari, che saranno lanciati sulla pagina facebook Griot Italia il 26 aprile e il 7 maggio, Johanne Affricot affiancata da Marco Brunelli alla camera, racconterà le storie di due giovani italiane, Adaeze Ibheom, modenese con origini nigeriane, e Stacey Gyandu, pordenonese con origini ghanesi. Entrambe hanno scelto Londra per riscrivere il loro futuro.
“Con The Expats vorrei mettere in luce questa Italia diversa, raccontare l’Italia di oggi, cambiata rispetto a molti anni fa, mostrarla sia agli italiani che vivono qui che all’estero e che non la conoscono, sia agli stranieri che non sanno che esistiamo perché siamo poco rappresentati nei media. Ho usato il tema del viaggio perché è all’interno dei flussi migratori dall’Italia all’estero che si inseriscono le storie di queste persone, storie simili a quelle di moltissimi altri loro coetanei italiani che emigrano in cerca di nuove possibilità, proprio come i loro nonni fecero in passato e proprio come i genitori dei protagonisti di The Expats hanno fatto in tempi più recenti dalla Nigeria, Costa d’Avorio, dal Ghana, da Haiti, dal Senegal, dall’Eritrea e dall’Italia”.
“In questo nuovo viaggio ho scelto l’Inghilterra, sia perché ci troviamo in un paese europeo (oramai solo geograficamente parlando) sia perché volevo vedere se rispetto a New York c’era una maggiore consapevolezza, da parte degli autoctoni e degli altri italiani che vivono a Londra, di una società italiana multietnica”
Le protagoniste
Adaeze Ibheom è una ragazza di Modena. Di origini nigeriane, si è trasferita a Londra da circa sei anni. Laureata in Fotografia al Ravensbourne College of Design and Communication, ha lavorato per tre anni come fotografa in agenzie di moda. Ha deciso di abbandonare questo filone e concentrarsi più sul fotogiornalismo: il suo desiderio è viaggiare in Africa e documentare le storie legate al vecchio continente. Pochi mesi fa ha realizzato un progetto in cui ha intervistato due persone che dalla Libia sono arrivate a Lampedusa. I ragazzi le hanno parlato della schiavitù e della vendita di bambini. Si sente 50% italiana e 50% nigeriana.
Stacey Gyandu è una ragazza di Pordenone di origini ghanesi. Vive a Londra da sei anni e si è laureata al Ravensbourne College of Design and Communication. Lavora in post produzione audio e video, nel mixaggio dei suoni ed è una bassista e tastierista. La musica è la sua più grande passione. Per gran parte della sua adolescenza è stata presa di mira per il colore della sua pelle. Si è trasferita a Londra per ampliare le sue conoscenze a livello creativo. Per lavoro suona anche in diversi contesti, tra cui nelle chiese pentacostali Spac Nation.
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