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Voyager 2: per la seconda volta nella storia una navicella spaziale entra nello spazio interstellare

Immagine di copertina

Voyager 2 | Per la seconda volta nella storia una navicella spaziale ha lasciato il sistema solare per avventurarsi nello spazio interstellare. La sonda Voyager 2 della Nasa aveva iniziato il suo viaggio nel 1977.

La sonda Voyager 2 è il secondo oggetto costruito dall’uomo a uscire nello spazio interstellare, oltrepassando l’eliopausa. Il primo era stato la sonda gemella Voyager 1.

La sonda Voyager 1 aveva varcato il confine del sistema solare nel 2013, ora si trova a 20 ore luce dalla Terra, pari a 21 miliardi di chilometri.

“Voyager 2, l’unico veicolo ad avere visitato Giove, Saturno, Urano e Nettuno, ha lasciato la ‘bolla’ del Sole e si è unita a me nello spazio interstellare”, si legge nel tweet del profilo della missione Voyager 1.

Voyager 2 ha varcato lo spazio interstellare il 5 novembre scorso e il suo “sconfinamento” è documentato dallo strumento Pls (Plasma Science Experiment).

Si tratta di uno strumento che misura il flusso di particelle provenienti dal Sole, il cosiddetto vento solare, che crea la bolla chiamata eliosfera che avvolge tutti i pianeti del Sistema Solare. È stato grazie allo studio di queste particelle che gli scienziati della Nasa hanno potuto appurare che la sonda aveva varcato il confine.

Per l’esattezza, la sonda ha lasciato l’eliosfera, e tecnicamente per lasciare il sistema solare dovrà giungere alla cosiddetta Nube di Oort, ma ci vorranno altri 300 anni. Per attraversare la Nube poi ci vorranno almeno 30mila anni.

La sonda comunica con la terra ma i messaggi impiegano circa 20 ore per arrivare a destinazione. Secondo la Nasa la sonda potrà comunicare con la Terra ancora per qualche anno, e poi proseguirà il viaggio in solitaria.

Per capire le distanze, basti pensare che la luce del sole impiega 8 minuti per raggiungere la terra.

A rendere noti i movimenti della sonda è il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa sul suo sito.

L’annuncio ufficiale è previsto alle 17.00 di oggi a Washington, nell’ambito del convegno dell’Unione Americana di Geofisica (Agu).

“C’è ancora moltissimo da imparare sullo spazio interstellare che si trova appena fuori dall’eliopausa”, ha osservato il responsabile scientifico del progetto Voyager, Ed Stone, del California Institute of Technology (Caltech).

La storia di Voyager 2

La sonda spaziale Voyager 2, che oggi ha varcato il confine del sistema solare, era stata lanciata in orbita il 20 agosto 1977 da Cape Canaveral a bordo di un razzo Titan III. Voyager 2 ha una sonda gemella, che fu lanciata da Cape Canaveral il 5 settembre 1977 e prende il nome di Voyager 1. Le due sonde sono identiche e fanno parte dello stesso programma di esplorazione del sistema solare esterno.

La Voyager 2 ha visitato quattro pianeti: Giove, il 9 luglio 1979, Saturno il 26 agosto 1981, Urano il 24 gennaio 1986 e Nettuno, il 25 agosto 1989. Da allora la sonda si sta allontanando dal Sole, a velocità inferiore rispetto alla Voyager 1.

L’11 dicembre 2007 la sonda ha attraversato il termination shock, una zona di spazio dopo la quale il campo magnetico del Sole non ha più influenza.

La sonda si sta allontanando dal Sole a una velocità di 15,380 km/s, pari a 3,244 UA all’anno. La Voyager 2 è alimentata da una batteria RTG che la manterrà in vita, secondo le previsioni, fino al 2025.

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