Vittorio Sgarbi: “Domenico Lucano come chi soccorreva gli ebrei durante il fascismo”. E lascia Forza Italia
Il critico d'arte, a Montecitorio, difende il sindaco di Riace, agli arresti domiciliari con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
“Il rispetto delle diversità e l’attenzione per i più deboli e per gli ebrei di ogni momento storico è uno dei fondamenti essenziali della nostra nazione” e l’impegno del “sindaco di Riace Domenico Lucano, il cui atteggiamento politico è lo stesso di chi ricoverava gli ebrei in età fascista, è stato interdetto da un’azione giudiziaria criminale”. A dirlo è Vittorio Sgarbi, che in aula, a Montecitorio difende il sindaco di Riace, agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
“Ritengo che una magistratura che interdice un’azione di tutela dei più deboli e dei perseguitati, sia l’emblema di una nazione che non ha più lo spirito del diritto. La magistratura non deve interferire con la politica”, ha aggiunto ancora Sgarbi.
Intanto, accanto alla netta presa di posizione per il sindaco di Riace, Vittorio Sgarbi fa sapere che è intenzionato a lasciare il gruppo parlamentare di Forza Italia alla Camera.
“Sono incazzato nero. La colpa è solo delle liti da pollaio del suo piccolo e infido partito, Berlusconi voleva venire, c’è stata una vera e propria congiura”. Se la prende con il leader forzista, Sgarbi, offeso dall’assenza di Berlusconi a Sutri.
Il motivo ufficiale della rottura con Forza Italia è, infatti, il fatto che Silvio Berlusconi ha annullato la sua visita nella cittadina in provincia di Viterbo in cui Sgarbi è sindaco da qualche mese. Il critico d’arte afferma che Berlusconi era stato invitato altre due volte a Sutri, ma non era mai andato.
L’ultima occasione per la quale il leader di Forza Italia era stato invitato dal deputato e critico d’arte era l’inaugurazione di una via dedicata a Erasmo da Rotterdam. Ma non solo: a sorpresa, infatti, Vittorio Sgarbi aveva preparato una targa in ricordo della madre Rosa, in un piccolo giardino del centro del Viterbese.
“Questa visita è stata rinviata già due volte, con questa è la terza. Ieri mattina, alle 10.30, il presidente, che è in ottime condizioni fisiche, mi ha chiamato per confermare la sua presenza a Sutri. ‘Vittorio posso venire nel pomeriggio? per me sarebbe meglio’, mi ha detto”, racconta Sgarbi.
E continua: “E io ‘No, non c’è la luce giusta, meglio la mattina verso mezzogiorno, così ti faccio fare una bella passeggiata anche nel bosco sacro’. E lui: ‘Vengo in elicottero o in auto?‘. Vieni in auto, Sutri dista 35 minuti da Roma’, la mia risposta”.
Mariastella Gelmini replica che “che Vittorio, collega stimato e di grande qualità, possa avere un ripensamento in merito a questa sua decisione. Del resto, il presidente Berlusconi non potrà essere oggi a Sutri solo per un’urgente riunione di partito, che si svolgerà a Roma, sulla prossima legge di bilancio”.
Sembra chiaro, però, che il partito di Silvio Berlusconi non stia attraversando un periodo felice.