Virginia Raggi pensa di essere sotto attacco: “A camorra e ‘ndrangheta non piace ciò che stiamo facendo”
“La storia del complotto contro di noi non regge. Però è evidente che abbiamo fatto un lavoro impressionante, soprattutto sui rifiuti. Stiamo cercando di far aumentare la differenziata e in Italia, sul sistema dell’indifferenziato, ci lucravano tutti, anche camorra e ‘ndrangheta. Io sto cercando di cambiare il sistema, evidentemente qualcuno non ci sta e sta reagendo così”.
La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ospite di Giovanni Floris a DiMartedì, su La 7, risponde in modo piccato alle domande del giornalista, in un periodo davvero complicato per la Capitale, messa in ginocchio soprattutto per la chiusura delle centralissime stazioni metro di Repubblica, Barberini e Spagna.
Si parte da un’affermazione fatta nei giorni scorsi dal leader della Lega, Matteo Salvini: “Mi sono trovato – ha detto il vicepremier parlando di Roma – in compagnia di tre topazzi così. Ci sono dei gabbiani più aggressivi degli pterodattili. Se lasci l’immondizia in mezzo alla strada. Che ci sia qualcosa che non funziona è evidente, i romani meritano una città più bella e curata. Anche la metro mi farebbe piacere che funzionasse di più”.
Dopo aver precisato di non voler litigare con Salvini, Raggi ha iniziato ad elencare tutti i problemi e le emergenze degli ultimi mesi a Roma: “Nell’ultimo periodo siamo stati messi sotto attacco da una serie di episodi: l’incendio del Tmb di Rocca Cencia e di quello di Salario, 600 incendi di cassonetti che ci costano 500.000 euro, l’incendio di un’isola ecologica ad Acilia e di un deposito di cassonetti”.
“E ancora – ha continuato Virginia Raggi – i furti nei magazzini dei mezzi del servizio giardini, la rottura improvvisa delle scale mobili di tre stazioni centrali. Tutta una serie di elementi mai accaduti prima che, a mio avviso, ci fanno capire che siamo un po’ sotto attacco”.
Sulla rottura delle scale mobili, una deriva iniziata a ottobre 2018 con il crollo di quelle della stazione Repubblica, la sindaca ha detto: “Io le scale mobili che si sbucciano non le ho mai viste. Il manutentore ha avuto il coraggio di dire che si sono rotte a causa dei trolley che ci vanno sopra. Adesso è stato cacciato e la ditta che ha costruito le scale mobili si sta occupando della loro revisione. Al più presto ripartiremo”.
Poi un riferimento anche ad Atac, la municipalizzata dei trasporti di Roma: Dopo il fallimento, sotto la guida del tribunale la stiamo rimettendo in sesto. Stanno arrivando gli autobus e all’improvviso si rompono tre scale mobili di tre stazioni centrali una vicina all’altra. Ci sono state queste coincidenze e noi stiamo lavorando per risolvere”.