Siamo stati al corteo Non Una Di Meno contro la violenza sulle donne, ecco cosa abbiamo visto
Il movimento Non Una Di Meno ha portato le donne a manifestare in strada in oltre 70 città italiane. A Roma oltre 10mila presenti. Il resoconto del corteo dall'inviata Anna Ditta
Anna Ditta, inviata a Roma – Non era un fiume, ma una marea di donne quella che ha attraversato il centro di Roma da piazza Vittorio Emanuele a piazza Madonna di Loreto, attraversando via Cavour e via dei Fori Imperiali.
In testa, dietro lo striscione del movimento Non Una Di Meno, l’attrice italiana Asia Argento e la statunitense Rose McGowan. Entrambe negli scorsi mesi hanno accusato di stupro e molestie il produttore cinematografico statunitense Harvey Weinstein (che la polizia di New York è pronta ad arrestare appena riceverà il via libera della procura) e hanno contribuito a fondare il movimento #MeToo.
Alla partenza del corteo un momento di polemica con i giornalisti, accalcati intorno ad Asia Argento per raccogliere le sue dichiarazioni.
“Non parliamo ai giornalisti, che hanno fatto solo gossip sul nostro stupro”, ha detto l’attrice italiana. “Non rilascerò dichiarazioni, forse solo alla fine del corteo”, ha detto, ma quando la marea di manifestanti è arrivata a piazza Venezia le due attrici si sono allontanate senza parlare alla stampa.
Quello che aveva da dire, Asia lo ha già detto nel video pubblicato pochi giorni fa sui canali social del movimento Non Una Di Meno, vero grande protagonista della giornata.
Le manifestazioni contro la violenza sulle donne si sono svolte, in occasione della Giornata Internazionale delle Donne, in 70 paesi e in oltre 70 città italiane. Il movimento raggiunge quindi un nuovo risultato dopo che già lo scorso anno aveva portato nelle piazze delle principali città italiane moltissime donne.
Quest’anno, dopo lo scandalo Weinstein e l’adesione al movimento #MeToo con l’hashtag #WeToogether, il movimento italiano Non Una Di Meno è riuscito a portare nelle strade di Roma tra le diecimila e le quindicimila persone secondo gli organizzatori. Una marea in movimento di donne, uomini, famiglie, ragazze e ragazzi uniti contro la violenza.
La novità di questo 8 marzo è anche il Piano femminista contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere, approvato a novembre 2017 dopo un anno di assemblee e ora portato in piazza dalle attiviste.
Durante il corteo anche un momento di solidarietà con le donne curde di Afrin, dopo l’offensiva del presidente turco Recep Tayipp Erdogan sul territorio che si trova ufficialmente sotto il regime siriano.
Il movimento Non Una Di Meno, che riunisce gruppi e femministi di tutta Italia, con la protesta di oggi punta anche a denunciare la disparità economica e la situazione lavorativa difficile di molte donne, fatta di precariato, lavoro in nero e purtroppo talvolta anche di molestie. “Siamo qui anche per dire ai manager, ai datori di lavoro che siamo stanche delle loro battute a sfondo sessista”, dicono le attiviste al microfono.
Non mancano gli slogan: “La notte ci piace, riprendiamoci le strade”, e quando il sole tramonta e il corteo prosegue la sua marcia si sente che è vero. Questo 8 marzo le donne si sono riprese una parte della loro libertà. Per tutto quello che manca continueranno a lottare il 9 marzo, il 10 e tutti gli altri giorni a venire.
Qui le foto del corteo.