“Resisti 30 secondi?”: il video provocatorio della Croce rossa
La Croce rossa di Roma ha pubblicato un video per sensibilizzare l'opinione pubblica e ha invitato gli utenti a "provare a stare almeno per 30 secondi dall'altra parte"
Sono sempre di più gli appelli lanciati da associazioni umanitarie, giornalisti, scrittori e anche persone comuni per mettere fine alle politiche migratorie del governo Lega-M5S e del ministro dell’Interno Salvini.
Sabato 7 luglio, per esempio, Don Luigi Ciotti di Gruppo Abele, Anpi, Libera, Arci e Lagambiente hanno lanciato un appello alla mobilitazione, chiedendo a tutti di indossare una maglia rossa contro la chiusura dei porti italiani.
“Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità. Sabato 7 luglio indossiamo una maglietta rossa per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà”, hanno scritto le associazioni nel loro comunicato.
Anche il magazine musicale Rolling Stone Italia ha usato le sua pagine, o per meglio dire la sua copertina, per lanciare un messaggio contro il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Diversi artisti e personaggi dello spettacolo italiani hanno infatti aderito a una sorta di manifesto le politiche in tema di immigrazione di Salvini.
Nella copertina in edicola in questi giorni la rivista scrive “Noi non stiamo con Salvini. Da adesso chi tace è complice”.
Una nuova iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica è stata invece lanciata dalla Croce Rossa di Roma che ha pubblicato online un video privo di immagini e in cui si vede solo uno schermo nero.
“Riesci a resistere almeno 30 secondi?” è la scritta che si legge premendo play.
L’obiettivo della Croce rossa è far sì che l’utente provi ad immedesimarsi nel migrante lasciato in quel mare aperto.
In sottofondo, infatti, si può sentire il rumore del mare.
La parola “Umanità” compare invece alla fine del video.
“Il nostro è un invito a non assuefarsi alle immagini e alle notizie ma a provare a stare almeno per 30 secondi dall’altra parte”, ha spiegato la presidente della Croce rossa, Debora Diodati.
“Ognuno può dare la sua risposta. Per Croce Rossa è una: Umanità”,
“È anche un modo diverso di affrontare un fenomeno attraverso i social network dove a volte c’è il rischio che l’eccessivo consumo di immagini e di commenti snaturino il nostro essere umani”.