Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:45
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

Nuova Via della Seta, il Governo diviso sull’intesa con la Cina

Immagine di copertina
Il vicepremier Luigi Di Maio. Credit: Getty Images

Il progetto divide gli alleati di Governo e gli stessi membri della Lega

Tra i vari dossier che dividono gli alleati di Governo si è inserito da alcuni giorni anche quello sulla Nuova via della Seta, la rotta commerciale che partendo dalla Cina dovrebbe arrivare in Ue e in Italia.

Roma e Pechino sarebbero pronte a firmare l’accordo quadro per la “Belt and Road Initiative” in occasione della visita in Italia del presidente cinese Xi Jinping a fine marzo.

Il caso, come detto, divide la maggioranza e la stessa Lega al suo interno.

>>> I cinesi vogliono mettere le mani sul porto di Trieste

A sostenere l’adesione dell’Italia al progetto sono principalmente i 5 Stelle, che fanno appello al desiderio delle aziende italiane di “entrare nel mercato cinese anziché subirlo”, secondo quanto affermato dal leader politico Luigi Di Maio.

Di diverso parere però la Lega, o per lo meno la maggioranza dei suoi esponenti.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha ventilato l’ipotesi di bloccare il progetto “per tutelare gli interessi strategici del paese che vengono prima di tutti gli altri”.

Al centro delle preoccupazioni del Carroccio ci sono soprattutto il nodo delle telecomunicazioni e l’affidamento all’azienda cinese Huawei della tecnologia del 5G.

Sull’argomento un commento è arrivato anche da palazzo Chigi, che cerca di mediare tra le posizioni dei due alleati.

“Massima attenzione alla difesa dei nostri interessi nazionali, alla protezione delle infrastrutture strategiche, incluse quelle delle telecomunicazioni, e quindi alla sicurezza cibernetica”.

“Il Memorandum”, spiegano ancora, “non costituisce un accordo internazionale, ma fissa solo coordinate per la collaborazione  tra Italia e Cina sulla base di criteri di trasparenza, sostenibilità finanziaria ed ambientale”.

La presidenza del Consiglio vede nella Nuova via della Sera “un’opportunità per l’Italia e per la Ue. Rappresenta un volano per la crescita economica”, anche se il governo vuole continuare ad agire nel quadro della “Unione europea senza ridisegnare rapporti politici e la collocazione euro atlantica del nostro paese”.

La Lega continua però a mostrarsi reticente sull’adesione dell’Italia. “Il trattamento dei dati sensibili è un tema di sicurezza e interesse nazionale, quindi il discorso delle Tlc e del trattamento dei dati sensibili non può essere solo meramente economico”, ha affermato Matteo Salvini.

“Disponibili a ragionare con chiunque se si tratta di aiutare le imprese italiane ad investire all’estero ma no alla colonizzazione dell’Italia da parte di potenze straniere”.

Non tutti all’interno della Lega condividono le posizioni del vicepremier. Uno dei più grandi sostenitori della Nuova via della Seta infatti è il sottosegretario del Mise Michele Geraci.

La spaccatura interna al Carroccio “sorprende” i 5 Stelle. “Leggiamo Salvini che parla di colonizzazione, ed evidentemente non conosce o non ha letto il Memorandum of Understanding, mentre il sottosegretario Geraci sostiene fortemente l’intesa”, è la dichiarazione rilasciata all’Ansa da fonti ufficiali del M5s.

“Dispiace dunque di questa frattura interna, perché fa male alle nostre imprese e al Made in Italy. Stiamo lavorando perché le imprese e le associazioni di rappresentanza ci chiedono uno sforzo per portare l’Italia nel mercato cinese e non subirlo”.

Sul progetto pesano anche le critiche che giungono sia dall’Unione europea, che vuole che i paesi membri si attestino su una posizione comune nei rapporti con la Cina, sia dagli Stati Uniti, preoccupati per la sicurezza delle telecomunicazioni e dei dati.

>>> Perché gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra alla Huawei (e alla Cina)

Il nodo Tav è ormai risolto, ma la tenuta del Governo è ancora in pericolo: il nuovo dossier che divide gli alleati

Ti potrebbe interessare
Economia / Chi sta vincendo la corsa globale all’intelligenza artificiale
Economia / Prezzi esagerati, Cina e ritardo sull’elettrico: da dove nasce la disfatta europea dell’auto
Economia / Terna: Standard Ethics migliora il rating a “EE+”
Ti potrebbe interessare
Economia / Chi sta vincendo la corsa globale all’intelligenza artificiale
Economia / Prezzi esagerati, Cina e ritardo sull’elettrico: da dove nasce la disfatta europea dell’auto
Economia / Terna: Standard Ethics migliora il rating a “EE+”
Economia / Superbonus 110: il progetto di cartolarizzazione per salvare l’edilizia italiana
Economia / Energia nuova: cosa emerge dal Piano Strategico 2025-2027 di Enel
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Economia / Tronchetti Provera: “La crisi dell’automotive deriva dalle scelte ideologiche e irrealistiche dell’Ue”
Economia / Culti Milano Group cede il 25,11% di Bakel, il brand di skincare che si pone come prossimo step la quotazione in borsa
Lavoro / Conto Aziendale di Fondartigianato: le novità del 2024 migliorano lo strumento a disposizione delle imprese e dei lavoratori
Economia / Perché la spesa militare si esprime in percentuale al Pil?