Velisti dispersi nell’Atlantico, riprese le ricerche dopo la notizia dell’interruzione
Dal 2 maggio 2018 non si hanno più notizie di Aldo Ravello e Antonio Voinea. Erano di ritorno da Martinica
Sono riprese le ricerche dei due velisti – l’italiano Aldo Ravello e il suo amico romeno Antonio Voinea – dispersi nell’Atlantico tra le Azzorre e Gibilterra dallo scorso 2 maggio 2018.
A smuovere le acque è stato l’appello della moglie di Ravello, Rosa Cilano, dopo la notizia dell’interruzione delle ricerche da parte del Portogallo come da procedura.
“Ci sono infiniti casi di persone sopravvissute su una zattera anche oltre 70 giorni, continuino a cercarli”, le parole della moglie dello skipper.
Alla ricerca dei due velisti partecipa anche l’Italia con la nave Alpino della Marina Militare che nelle prossime ore farà un’ulteriore ricerca con l’elicottero di bordo. La Farnesina ha informato della notizia il Portogallo.
L’Alpino era diretta a Norfolk, negli Stati Uniti, per una missione programmata ma ha deviato ieri dalla rotta per cercare i due naufraghi ed ora si trova a circa 400 miglia dalle coste portoghesi. La fregata italiana, ha spiegato l’ammiraglio Donato Marzano, comandante in capo della Squadra navale della Marina, sarà coordinata dal Portogallo e resterà fino a domani in zona.
“Bisogna fare i conti col carburante”, le sue parole riportate da La Stampa. «E’ comunque positivo che anche un pattugliatore portoghese parteciperà alle ricerche», ha poi aggiunto.
Dei due si erano perse le tracce lo scorso 2 maggio durante il rientro da Martinica con la loro imbarcazione di 14 metri, il Bright. Quel giorno un messaggio di allarme era arrivato al Centro di Coordinamento di Soccorso Marittimo Portoghese (Mrcc) Delgada, nell’Oceano Atlantico.
L’ultimo segnale della navigazione è stato registrato a circa 300 miglia a est di Sao Miguel, alle Azzorre.
Tre giorni dopo, il 5 maggio, tra le isole Azzorre e Gibilterra, sono stati poi trovati alcuni resti che potrebbero appartenere alla barca a vela Bright su cui viaggiavano il 53enne skipper spezzino e l’amico marinaio.
Secondo quanto riporta il sito portoghese Correiro de Manha’, sarebbero stati ritrovati tre giubbotti salvagente, scatole e contenitori di carburante. Dalla Farnesina, però, hanno fatto sapere che non c’è certezza che appartenessero all’imbarcazione italiana.
Intanto proseguono gli appelli della moglie di Ravello: “Continuate a cercare, sono sicura che mio marito e Antonio sono lì sulla zattera di salvataggio, da qualche parte”, le sue parole.
“Chiunque possa aiutarci, anche al di fuori del Portogallo, chiediamo che lo faccia. Mi rivolgo a tutte le imbarcazioni”, ha aggiunto.