“Lui non ci sarà”, la lettera di Vauro a Mattarella: “Dignità e sicurezza lese da un’alta carica dello Stato”
Il vignettista scrive al Presidente della Repubblica: "Trovo inammissibile che il Ministro dell’Interno del mio Paese inciti atteggiamenti aggressivi contro alcuni dei propri cittadini"
“Onorevole Presidente Mattarella le scrivo in qualità di cittadino italiano che vede lesa la propria dignità e sicurezza da una alta carica dello Stato che, al contrario, dovrebbe garantire ambedue ad ogni cittadino”. Questo l’incipit della lettera che il vignettista Vauro Senesi ha inviato al Presidente della Repubblica, dopo che la sua foto è apparsa nella campagna lanciata dal vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini in vista della manifestazione della Lega del prossimo 8 dicembre a Roma.
Il vignettista compare nella lista degli “assenti” alla manifestazione e, preoccupato per la propria sicurezza, scrive a Sergio Mattarella. Le foto dei “nemici” del partito appaiono in una campagna sui social lanciata dal vicepremier Matteo Salvini, accompagnate dalla didascalia “Lui/lei non ci sarà”.
Tra coloro che sono stati, loro malgrado, scelti, per la promozione dell’evento ci sono Roberto Saviano, Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Paolo Gentiloni, Piero Fassino, Mario Monti, Elsa Fornero e Laura Boldrini, Jean Claude Juncker e il presidente francese Emmanuel Macron. E ancora, Oliviero Toscani, Fabio Fazio, Fabrizio Corona e Asia Argento, Chef Rubio, Gemitaiz e Salmo.
Vauro ha scelto di rivolgersi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, preoccupato per la sua incolumità, dopo la valanga di insulti e minacce sui social seguiti alla “foto segnaletica” diffusa dal vicepremier.
Ma non solo: a far indignare il vignettista è anche il simbolo della Lega che appare accanto al suo volto. “La mia immagine è stata usata per propagandare una manifestazione della Lega”, ha scritto Vauro.
Lettera aperta al Presidente della Repubblica
Onorevole Presidente Mattarella le scrivo in qualità di cittadino italiano che vede lesa la propria dignità e sicurezza da una alta carica dello Stato che, al contrario, dovrebbe garantire ambedue ad ogni cittadino. La mia immagine è stata usata per propagandare una manifestazione della Lega, insieme alla mia altre di cittadini italiani e non, ma io le scrivo a titolo personale.
Sopra una mia foto campeggia la scritta “Lui non ci sarà” accompagnata dal simbolo ufficiale del suddetto partito con l’intento di connotare la mia persona come esempio negativo, un“Nemico” da additare al disprezzo ed alla rabbia di sostenitori e simpatizzanti del movimento sopra citato. Gli effetti violenti di tale uso della mia immagine sono già riscontrabili ampiamente in rete, sulle pagine del partito e su quelle ad esso legate.
Matteo Salvini è segretario della Lega ma è anche vice premier e Ministro dell’Interno del governo in carica. A lui spetterebbe costituzionalmente il compito di proteggere ogni cittadino da rischi per l’incolumità sia fisica che morale. Il ministro non è nuovo purtroppo a posizioni discriminatorie e di istigazione contro cittadini italiani. Cupamente memorabile la sua affermazione che ne esistono di serie B “ I Rom italiani purtroppo”.
Trovo inammissibile che il Ministro dell’Interno del mio Paese inciti atteggiamenti aggressivi contro alcuni dei propri cittadini. Trovo preoccupante che nessuna carica dello Stato Democratico si senta in dovere di stigmatizzare tali atteggiamenti. La interpello con fiducia in quanto Lei rappresenta la più alta carica di questo Stato ed in quanto garante della Costituzione.
Nel malaugurato caso che le minacce di cui, anche in conseguenza di questa campagna della Lega, sono fatto oggetto si traducessero in azioni volte a colpire la mia incolumità fisica riterrò il Ministro Salvini responsabile di tali atti. La paura è una legittima emozione ma in me è più forte il senso di militanza democratica , ho perciò deciso che da giovedì 6 Dicembre a sabato 8 Dicembre, giorno in cui si terrà il raduno leghista, circolerò con appesa al collo la riproduzione del manifesto che mi riguarda in segno di protesta contro discriminazione ed istigazione.
Se posso essere indicato come bersaglio ebbene il bersaglio me lo porterò addosso. Spero in un suo riscontro a questa mia ma la fiducia maggiore la ripongo nella Sua volontà di porre un argine al degrado democratico al quale ministri del governo stanno conducendo il Paese.
Le porgo i miei più distinti saluti e la ringrazio per l’attenzione.
Vauro Senesi