Sassari, mamma No Vax obbligata a vaccinare la bimba dopo l’intervento dei carabinieri
Una bambina di 4 anni, residente in un paese in provincia di Sassari, è stata vaccinata grazie all’intervento dei carabinieri e dell’ufficiale giudiziario.
Un anno fa la sentenza del giudice aveva stabilito che la bambina si sarebbe dovuta vaccinare, ma la donna si era sempre rifiutata di somministrarle l’anti-morbillo, rosolia e parotite.
Questa volta, i militari hanno bussato a casa della mamma, contraria ai vaccini, per far rispettare una sentenza del Tribunale di Nuoro con cui, un anno fa, il giudice autorizzava il padre della bambina a “far effettuare le vaccinazioni obbligatorie anti morbillo, anti rosolia e anti parotite”, come si può leggere nel Decreto Legge 73/2017.
I carabinieri si sono presentati con una donna in borghese che accompagnava l’ufficiale giudiziario, un pediatra, il papà e il suo legale, l’avvocato Gian Franco Salis.
Una sentenza confermata dalla Corte d’appello di Sassari nel maggio del 2018, ma finora ignorata dalla mamma della piccola. Il giudice tutelare del tribunale ordinario di Nuoro aveva già fatto partire due avvisi, andati a vuoto. Oggi per costringere la donna al rispetto della sentenza e far sì che la bambina fosse sottoposta alle vaccinazioni obbligatorie, è stato necessario l’intervento dei carabinieri.
Per convincere la donna è servita un’intera pattuglia dei carabinieri e l’arrivo di una seconda macchina istituzionale.
La bambina è stata portata presso il presidio sanitario di Bono in macchina, con la mamma, con la figlia e il nonno della bambina. Qui, però, la donna si è chiusa in auto rifiutando di far uscire la bambina. Ancora non convinta, per mezzora gli infermieri e i medici hanno cercato una mediazione, e la bambina ha finalmente potuto essere vaccinato.
La polemica sui vaccini resta alta in tutta Italia. Qualche giorno fa, anche Grillo è stato contestato dai no vax: una quindicina di persone hanno interrotto lo spettacolo teatrale “Insomnia. Ora dormo”, tenuto al teatro delle Celebrazioni di Bologna, accusando il comico di tradimento per la sua adesione al Manifesto promosso dal virologo Roberto Burioni