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Il 95 per cento dei bambini è vaccinato, il decreto Lorenzin sta funzionando: parla l’Istituto superiore di sanità

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Il 10 marzo scadeva il termine per mettersi in regola con i vaccini obbligatori, come previsto dal decreto Lorenzin. Negli ultimi mesi la copertura vaccinale ha raggiunto il 95 per cento, superando la soglia di sicurezza

“Per l’esavalente siamo sopra il 95 per cento dei bimbi vaccinati, quindi la soglia fatidica che permette l’immunità di gregge è stata raggiunta. E per ilmorbilloabbiamo avuto una crescita di circa il 6 per cento, quindi anche in questo caso ci avviciniamo a quella soglia”. A dirlo è Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.

Le sue parole arrivano a due giorni dallo scadere dei termini per mettersi in regola con le vaccinazioni, come previsto dal decreto Lorenzin.

Sabato 10 marzo scadeva infatti il termine per consegnare alle scuole o la dichiarazione di avvenuta vaccinazione o un certificato che attesti che vi è una prenotazione presso la Asl per una data successiva al 10 marzo.

L’esavalente (difterite, tetano, epatite B, influenzae haemophilus B, polio, pertosse) aveva toccato il 93 per cento di copertura, che secondo gli esperti è basso. Il 95 per cento consente invece di rientrare nella soglia di sicurezza.

Si tratta di un requisito fondamentale, come previsto dalla legge, per continuare a frequentare fino alla fine dell’anno scolastico i nidi e le scuole materne, incluse quelle private non paritarie.

Se le famiglie sono inadempienti, il dirigente scolastico deve comunicare ai genitori che i bambini non in regola non potranno accedere ai servizi, finché non verrà presentata la documentazione richiesta.

Per quanto riguarda invece la scuola dell’obbligo, dalla prima elementare in su, le famiglie inadempienti saranno obbligate a pagare sanzioni pecuniarie dai 100 ai 500 euro.

Sono circa 30mila i bambini sotto i sei anni che potrebbero non essere in regola con la documentazione richiesta, ma è impossibile sapere quanti di questi non saranno ammessi a scuola.

“Le vaccinazioni sono aumentate e questo era l’obiettivo del decreto, non punire i genitori inadempienti. Perché i vaccini sono innanzitutto un diritto”, ha detto ancora Rezza.

Le notizie che sono circolate all’indomani dell’11 marzo parlano di 4 bambini a Milano che sono statu esclusi dalle scuole materne comunali perché non in regala. Anche a Sulmona, in Abruzzo e a Cagliari si sono verificati episodi simili, in cui il dirigente scolastico ha provveduto a impedire l’accesso ai minori di 6 anni che non erano in regola con la documentazione richiesta.

Non tutti i casi riguardano famiglie che esplicitamente hanno rifiutato per principio le vaccinazioni, in alcuni casi si è trattato di negligenza, dimenticanza o ritardo.

Cosa prevede il decreto Lorenzin per le scuole dell’infanzia?

Tra le principali novità del decreto approvato il 7 giugno 2017 e convertito in legge il 31 luglio 2017, prevede che le vaccinazioni obbligatorie e gratuite passino da quattro a dodici: anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilusinfluenzae tipo B; anti-meningococcica B; anti-meningococcica C; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella

Le dodici vaccinazioni obbligatorie sono requisito per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole  dell’infanzia (per i bambini da 0 a 6 anni) e chi viola l’obbligo incorre in sanzioni pecuniarie.

Le dodici vaccinazioni previste dalla legge devono essere tutte obbligatoriamente somministrate ai nati dal 2017. Per i bambini nati dal 2001 al 2016 vi è uno specifico calendario vaccinale.

Sono esonerati dall’obbligo tutti i bambini che hanno già contratto le malattie corrispondenti ai vaccini obbligatori. Sono esonerati anche i bambini che hanno specifiche condizioni cliniche per cui il vaccino non può essere somministrato, come nel caso di gravi reazioni allergiche.

Per l’anno scolastico in corso, in attesa che le regole previste entrino a regime, sono previste alcune fasi transitorie. Entro il 10 settembre 2017 i genitori avrebbero dovuto presentare a scuola o la documentazione di avvenuta vaccinazione o un’autocertificazione che attesi o l’esenzione dall’obbligo o la prenotazione dell’appuntamento alla Asl.

L’altra data cardine è quella del 10 marzo 2018. Entro questa data, coloro che avevano presentato alle scuole un’autocertificazione, dovranno presentare la documentazione di avvenuta vaccinazione.

Cosa succede ai bambini i cui genitori che non hanno effettuato la vaccinazione entro il 10 marzo?

La ministra della Salute Beatrice Lorenzin ha chiarito che a tutti i bambini che alla data del 10 marzo erani in attesa di effettuare le vaccinazioni, basterà portare la documentazione che attesti di avere una prenotazione alla Asl successiva a quella data.

Questi bambini potranno tranquillamente continuare frequentare asili nido e scuole per l’infanzia fino alla fine dell’anno. Dopo il 10 marzo è invece vietato l’accesso alle scuole per tutti i bambini che non sono in regola neanche con quest’ultimo obbligo.

A partire dall’anno scolastico 2019/2020, invece i dirigenti scolastici sono tenuti a trasmettere alle Asl entro il 10 marzo, l’elenco degli iscritti per l’anno scolastico successivo, e le Asl devono provvedere a restituire, entro il 10 giugno, gli elenchi in cui vengono segnalati i bambini non in regola con gli obblighi vaccinali, per semplificare l’iter e far sì che le Asl parlino direttamente con le scuole.

I vaccini obbligatori

Fino all’estate 2017, le vaccinazioni obbligatorie in Italia erano quattro: antidifterica, antitetanica, antiepatite B e antipoliomielitica. Con l’approvazione della nuova legge sono diventati dieci e precisamente sono: Antidifterica, Antipoliomielitica, Antitetanica, Antipertosse, Antiepatite B, Anti Haemophilusinfluenzae tipo B, Antimorbillo, Antiparotite, Antirosolia, Antivaricella. 

Poi ce ne sono altre, non obbligatorie, ma raccomandate, che sono:
– anti-pneumococcica;
– anti-meningococcica C
– anti-meningococcica B;
– anti-rotavirus;
– anti-HPV per femmine e maschi 

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