Umbria, inchiesta sanità: si dimette la presidente Marini
La presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini (PD) ha rassegnato le sue dimissioni dopo una lunga riunione nel palazzo della Giunta.
La Marini è indagata nell’inchiesta della procura di Perugia su alcuni concorsi per assunzioni che si sospetta siano stati pilotati all’ospedale del capoluogo umbro.
“Io sono una persona perbene, per me la politica è sempre stata ‘fare l’interesse generale’, da sindaco della mia città, da europarlamentare, ed in questi anni da presidente di Regione”, si legge in una lettera scritta dalla Marini e in cui annunciano le sue dimissioni.
“Quello che sta accadendo non solo mi addolora, ma mi sconvolge e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta, perché – credetemi – io non ho niente a che fare con pratiche di esercizio del potere che non siano rispettose delle regole e della trasparenza, rifuggendo sempre da consorterie e gruppi di potere”.
“Le istituzioni vengono prima delle persone che le guidano e non possono avere ombre che rafforzerebbero il già difficile rapporto di fiducia con i cittadini. Ritengo doloroso, ma giusto, rassegnare ora le mie dimissioni da presidente della Regione Umbria, perché ritengo di tutelare così l’istituzione che ho avuto l’onore di guidare, salvaguardare l’immagine della mia regione e della mia comunità e al tempo stesso avere la libertà di dimostrare la mia correttezza come persona e come amministratore pubblico”.
Il commento del segretario Pd – “Con le sue dimissioni ha scelto di mettere al primo posto il bene della sua Regione”, è stato il commento rilasciato in una nota dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti.
“Catiuscia, in questi anni è stata al servizio delle istituzioni e dell’interesse generale e ha garantito all’Umbria sviluppo e qualità della vita e dei servizi. È stata una guida apprezzata per i suoi territori e benvoluta dalla sua comunità”.
“Ora, sebbene in presenza di un’indagine che è ancora allo stato preliminare ha scelto con responsabilità di fare un passo indietro proprio allo scopo di evitare imbarazzi e strumentalizzazioni per la sua Umbria. Da garantisti, aspetteremo che la giustizia faccia il suo corso prima di emettere giudizi definitivi. Spero lo facciano tutti”.
La vicenda – Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Perugia aveva arrestato il segretario regionale del Pd Umbria ed ex sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci e l’assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, nell’ambito dell’inchiesta su un concorso in un’azienda sanitaria della regione Umbria.
L’inchiesta ha coinvolto anche altri sei dirigenti dell’azienda ospedaliera: i reati contestati sono abuso d’ufficio, rivelazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento e falso.