Guide turistiche bye-bye, arriva il piccione che racconta i monumenti con una foto
Il made in Italy fa centro con GetCOO, l’App che permette di acquisire informazioni sui monumenti scattando una foto con il proprio Smartphone
Vi capita mai di imbattervi in un quadro o un monumento all’esterno e di non trovare le informazioni che cercavate? Nessuna guida turistica in borsa e nessun cartello informativi all’orizzonte, nemmeno una piccola targhetta col nome per cercare su Google.
Se vi è capitato sarete sicuramente tornati a casa con la curiosità insoddisfatta di saperne di più.
La soluzione a questo problema si chiama GetCOO, un’app 100% Made in Italy che potremmo definire “lo Shazam dell’arte”. Vi basterà scattare una foto ai monumenti e alle opere d’arte per soddisfare all’istante la curiosità del turista digitale.
L’idea nasce nel 2014 da Stefano Berti durante un viaggio a Chicago dal fratello Claudio che lavorava come ricercatore presso la Rush University. Visitando la città, i due si sono trovati davanti ad un’opera d’arte urbana imponente, spettacolare. Purtroppo non avevano una guida turistica e GetCOO non esisteva ancora. Non rimaneva altro che scattare una foto e tornare a casa senza sapere nulla sul monumento.
Da questa esperienza nasce l’idea innovativa: e se il turista potesse ottenere informazioni sui monumenti scattando semplicemente una foto con un’app?
E’ proprio questo che si sono chiesti Stefano e Claudio. Hanno così iniziato a lavorare ad un potente algoritmo di riconoscimento immagini che è diventato poi il fulcro del progetto GetCOO.
La nostra è un’epoca fatta di spostamenti veloci e tanti, tanti viaggi. Sono molteplici i micro momenti che fissiamo nella memoria attraverso foto scattate con lo smartphone, un device che è ormai alla portata di tutti. Questa è l’era delle App: ne esistono un’infinità per ogni bisogno (reale o presunto che sia). Numerose sono anche le applicazioni turistiche dedicate, che dovrebbero accompagnare i turisti nelle diverse città e nei musei.
Ma è davvero questo il modus operandi del turista? Scarichiamo volentieri una diversa app per ogni luogo? Non sembrerebbe così dal rapporto dell’Osservatiorio d’Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano del 2016 dal quale emerge che in viaggio si utilizzano le app utilizzate nella quotidianità.
Il team di GetCOO cerca di rimediare a questa criticità e vuole offrire agli utenti una app unica, gratuita, leggera e facile da usare, che sia valida in ogni luogo: da Washington a Roma, da Londra a Mosca.
A distanza di due anni GetCOO è diventata una realtà che ha raccolto diversi consensi nazionali e internazionali. Nel 2015 allo Smau di Bologna la startup, ha ricevuto il premio MADE IN Emilia-Romagna: il Premio speciale per l’innovazione come migliore startup nella categoria Editoria e New Media, promosso da QN – Il Resto del Carlino. GetCOO si è anche aggiudicata i premi provinciali della Start Cup Emilia Romagna 2015 e il Premio Cambiamenti promosso da CNA nel 2016, arrivando alla finale nazionale svoltasi a Roma lo scorso novembre.
“Ciò che accomuna l’affiatato team di GetCOO”, dichiara il Founder Berti “sono la passione per i viaggi e l’amore per la Bellezza italiana e di tutto il mondo. Proprio per questo la nostra mission è offrire una nuova modalità di valorizzazione e promozione turistica dei territori e dell’arte in veste user friendly e smart.
Il classico gesto del turista è scattare una foto a qualcosa che lo colpisce o lo incuriosisce, e GetCOO è proprio questo! Un’azione semplice, di cui già molti COOer (gli utenti della community di GetCOO) non ne fanno più a meno. Molte città italiane, europee e del Nord America sono coperte da una mappatura capillare dei beni artistici e monumentali. Inoltre GetCOO riconosce i luoghi principali di tutto il mondo e si arricchisce costantemente anche grazie al contributo dei COOer.”
La startup offre anche servizi dedicati a musei, fondazioni culturali, amministrazioni territoriali e altri operatori turistici che vogliono rendere la loro offerta più attrattiva e fruibile attraverso il riconoscimento delle immagini. Questa tecnologia rappresenta infatti un’innovazione di frontiera sulla quale anche aziende come Google e Amazon stanno puntando e che apre possibilità prima impensabili per offrire esperienze immersive in ambito artistico e culturale.
Infine…vi sarete chiesti: perché il piccione? COO in inglese richiama il verso del piccione…e diciamocelo..chi meglio di lui può raccontare i monumenti?
TPI – POST SPONSORIZZATO