Anadolu: “L’Italia ha inviato delle truppe in Siria per combattere contro l’Isis”
Secondo l'agenzia di stampa turca le truppe italiane sarebbero giunte in Siria circa una settimana fa nelle aree occupate dalle milizie curde delle Forze democratiche siriane (Sdf), al confine con l’Iraq
Secondo quanto riportato da alcune fonti locali rimaste anonime, citate dall’agenzia di stampa turca Anadolu, l’Italia avrebbe inviato delle truppe nella Siria orientale.
Il contingente è stato spedito nella provincia di Deir Ez-Zor per supportare le milizie curdo-arabe finanziate dall’Occidente che combattono in quella regione l’Isis, il sedicente Stato Islamico.
Le truppe italiane sarebbero giunte in Siria circa una settimana fa nelle aree occupate dalle milizie curde delle Forze democratiche siriane (Sdf), al confine con l’Iraq.
L’agenzia di stampa turca Anadolu riporta che i militari italiani hanno raggiunto la città di Al-Hasakah, prima di dirigersi verso Deir Ez-Zor, dopo essere state spostate dal contingente italiano di stanza in Iraq.
Non si conosce il numero dei soldati italiani impiegati in questa operazione, ma secondo Anadolu sono stati inviati alla base militare statunitense di Al-Omar e per il momento non hanno partecipato ad alcuna operazione militare contro l’Isis.
Il direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman, aveva parlato il 5 giugno ad Askanews della presenza di truppe italiane “a fianco delle forze statunitensi e francesi” nell’est della Siria.
Abdel Rahman aveva aggiunto di avere “fotografie di soldati regolari italiani che marciano a fianco di uomini delle Forze democratiche siriane (Sdf)”.
“Non sono autorizzato a pubblicare queste foto”, aveva detto allora Abdel Rahman, con il ministero della Difesa che aveva subito smentito la notizia.
A differenza di Stati Uniti, Regno Unito e Francia, l’Italia ha finora limitato al solo territorio iracheno le proprie operazioni nell’ambito della Coalizione internazionale a guida statunitense che combatte l’Isis in Siria e in Iraq, perché, a differenza di quello di Baghdad, il governo di Damasco non ha chiesto un intervento internazionale.