I giornalisti chiedono del Pil e Tria viene portato via dallo staff | VIDEO
Il ministro dell'Economia, al termine della conferenza stampa sulla nota di aggiornamento del Def, è stato lasciato solo da Conte, Di Maio e Salvini. Circondato dai cronisti, ha lasciato l'aula aiutato dalla portavoce del leader della Lega
Terminata la conferenza stampa con Conte, Salvini e Di Maio sulla Nota di aggiornamento del Def, il ministro dell’Economia è stato lasciato in balia dei giornalisti, che gli chiedono quale sia l’ammontare del Pil.
Nel video pubblicato dall’agenzia di stampa Dire, si vede come il ministro non risponde alle domande dei cronisti e cerca di lasciare la stanza, aiutato da Iva Garibaldi, la portavoce di Matteo Salvini.
I giornalisti chiedono al ministro di rendere note le stime di crescita, i numeri del pil e il rapporto con il deficit ma Tria afferma: “Sono già in ritardo”. Non risponde alle domande dei cronisti e lascia la sala, insieme alla portavoce del ministro dell’Interno.
Michele Anzaldi, deputato del Partito Democratico, ha commentato l’accaduto su Twitter scrivendo che “la fuga di Conte, Di Maio e Salvini”, che lasciano la sala stampa senza rispondere alle domande, “è senza precedenti. Spero che l’Associazione stampa parlamentare faccia esposto all’Odg contro chi ha organizzato questa pagliacciata”.
Nel corso della conferenza stampa, avvenuta mercoledì 3 ottobre, il premier Conte ha illustrato il quadro programmatico della Nota di aggiornamento del Def: “Deficit/Pil al 2,4 per cento nel 2019 e al 2,1 nel 2020”. Nel 2021 il deficit si attesterà invece all’1,8 per cento del Pil.
“Abbiamo rispettato gli impegni. Con Tria avevamo preannunciato una manovra seria, responsabile e coraggiosa. Coraggiosa soprattutto per il 2019 perché riteniamo che il nostro paese abbia bisogno di una manovra che solleciti una forte crescita. Sarà molto significativo per il piano sugli investimenti”, ha detto il primo ministro.
“Il tasso di disoccupazione che adesso si attesta al 10 per cento secondo le nostre previsioni si attesterà ragionevolmente intorno all’8 se non al 7 per cento entro il triennio 2019-2021”, ha concluso il premier.
“Tra gli impegni presi che cominciamo a mettere in pratica c’è il superamento della legge Fornero che vedrà la possibilità, e non l’obbligo, di andare in pensione con qualche anno di anticipo già dall’anno prossimo, senza alcun tipo di penalizzazione. Nella manovra abbiamo incluso anche la flat tax al 15 per cento per le partite Iva e uno sconto fiscale per le imprese che investiranno assumendo o acquistando macchinari”, ha affermato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.