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La transessualità non è più nella lista delle malattie mentali, la decisione dell’Oms

Immagine di copertina
Il simbolo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Credit: Fabrice COFFRINI

L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha deciso di eliminare la transessualità dalla lista delle malattie mentali dell’International Classification of Diseases (Icd), collocandola nel nuovo capitolo delle “condizioni di salute sessuale”.

“L’incongruenza di genere è stata rimossa dalla categoria dei disordini mentali dell’International Classification of Diseases per essere inserita in un nuovo capitolo delle ‘condizioni di salute sessuale‘”, spiega l’Organizzazione.

“È ormai chiaro che non si tratti di una malattia mentale e classificarla come tale può causare una enorme stigmatizzazione per le persone transgender”, aggiunge l’Oms.

La decisione di mantenere comunque la transessualità all’interno dell’elenco, sebbene sotto un nuovo capitolo, deriva dal bisogno di “garantire l’accesso agli adeguati trattamenti sanitari”, necessità che può essere soddisfatta solo se questa condizione rimane all’interno dell’International Classification of Diseases, secondo gli esperti.

Lale Lay, coordinatrice del team che gestisce le problematiche di adolescenti e popolazioni a rischio, ha detto che la transessualità è stata collocata “in un capitolo di nuova creazione, per dare spazio a condizioni collegate alla salute sessuale e che non necessariamente hanno a che fare con altre situazioni codificate nell’Icd”.

Il cambiamento, secondo l’Oms, potrebbe “portare ad una migliore accettazione sociale degli individui” e, di conseguenza, “migliorare l’accesso alle cure perché riduce la disapprovazione sociale”.

L’International Classification of Diseases è la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Il quinto capitolo è quello delle patologie mentali e del comportamento.

Leggi anche: Dieci miti da sfatare sulle persone transgender
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