Cosa è successo a Torre Maura
Il 2 aprile 2019 alcuni abitanti del quartiere Torre Maura nella periferia di Roma sono scesi in strada per manifestare contro il trasferimento in un centro di accoglienza della zona di 70 persone di etnia rom e sinti.
I residenti hanno reagito alla notizia aggredendo uno dei funzionari che stava portando nella struttura il cibo destinato alle famiglie, buttando a terra i panini e calpestandoli.
Nel corso della protesta sono anche stati rovesciati e incendiati alcuni cassonetti, tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.
Le manifestazioni sono proseguite anche il 3 aprile, costringendo il Campidoglio a ricollocare i 70 rom. Episodi di violenza si sono verificati anche durante il trasferimento delle famiglie, culminati con il lancio di una bomba carta contro il pulmino dei servizi sociali.
Contro il mezzo usato per trasferire i primi rom sono arrivati calci e manate, mentre un piccolo gruppo di manifestanti ha anche esibito il saluto romano, intonato l’inno di Mameli e acceso alcuni fumogeni.
I trasferimenti sono proseguiti per tutta la giornata e si sono conclusi nel pomeriggio del 4 aprile.
Il ricollocamento – Il Comune ha deciso di collocare le 70 famiglie nel centro di accoglienza di via Codirossonia Torre Maura per garantire loro servizi più strutturati e un’organizzazione migliore.
Il trasferimento si inseriva in un progetto regolarmente previsto da un bando europeo indetto dal comune nel 2015, resosi necessario dopo la contemporanea chiusura del centro di via Toraldo, a soli tre chilometri di distanza da Torre Maura, il cui proprietario ha chiesto di rientrare in possesso dei locali.
CasaPound e il ragazzo che si oppone all’odio – I movimenti di destra CasaPound e Forza Nuova hanno subito approfittato della situazione per cavalcare le proteste, supportando i cittadini nelle proteste e prendendovi attivamente parte.
Non tutti i residenti però si sono lasciati trascinare dall’odio. Emblematico è stato il caso di Simone [chi è], un ragazzino di 15 anni che ha affrontato i militanti di estrema destra prendendo le difese dei rom.
La risposta della procura – Intanto la procura di Roma ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto nel quartiere di Torre Maura relativamente agli atti di intolleranza degli abitanti della zona, che hanno bruciato anche alcuni cassonetti e un’auto, oltre ad aver calpestato i panini destinati ai rom della struttura.
I reati ipotizzati dalla procura sono danneggiamento e minacce aggravate dall’odio razziale.
Luca Telese: Quegli sporchi zingari che nessuno vuole: la vergogna del pogrom anti-rom a Torre Maura