Roma, crolla il tetto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami
A crollare, secondo le prime informazioni, sarebbe stata una volta. Fortunatamente la chiesa era chiusa al pubblico e non ci sono feriti
A Roma, pochi minuti prima delle 15, è crollato il tetto di una chiesa in pieno centro storico. La chiesa in questione è quella di san Giuseppe dei Falegnami, situata ai piedi del Campidoglio e a due passi da via dei Fori Imperiali.
A crollare, secondo le prime informazioni, sarebbe stata una volta. Fortunatamente la chiesa, costruita tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, era chiusa al pubblico e non sembrano esserci feriti.
Sul posto sono arrivati i Carabinieri del Comando di Piazza Venezia ed è stato preventivamente interessato anche il 118.
Nel crollo è andato perso il soffitto a cassettoni della chiesa
La Procura di Roma aprirà un’indagine: a piazzale Clodio si è in attesa di una prima informativa su quanto accaduto da parte dei vigili del fuoco.
Al momento, quindi, appare prematura una ipotesi di reato ma non si esclude che possa essere quella di ‘crollo colposo’. Le cause del cedimento sono ancora ignote: non è chiaro se nei giorni scorsi erano stati uditi degli scricchiolii e se l’edificio era chiuso solo per questioni di orari o anche per motivi di sicurezza.
Il ministro per i Beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli, sta seguendo da vicino la vicenda ed è costantemente in contatto con il Segretario Generale, Giovanni Panebianco, che sta coordinando le unità del Mibac per far fronte all’emergenza.
utta la struttura del Dicastero, con i tecnici specializzati, gli archeologi, gli architetti, gli storici dell’arte, i restauratori, si è immediatamente attivata.
Infatti, è subito intervenuto personale della Soprintendenza speciale di Roma, del Parco archeologico del Colosseo e i Carabinieri del Nucleo Tutela.
La chiesa di San Giuseppe dei Falegnami è proprietà del Vicariato di Roma che ne ha la custodia mentre al Mibac competono le funzioni di tutela.
È stata inoltre tempestivamente attivata, tramite l’Istituto centrale per il catalogo, la raccolta di dati circa le opere d’arte contenute nella chiesa. Dalle prime informazioni acquisite, sembrerebbe che la preziosa tela seicentesca di Carlo Maratta non avrebbe subito danni.