Terrorismo, uomo fermato a Bari aveva foto del Vaticano sul cellulare
L'uomo è stato fermato per i reati di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale, istigazione a commettere reati di terrorismo e pubblica apologia di reati di terrorismo
La Digos della questura di Bari ha fermato un uomo di origini somale per i reati di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale, istigazione a commettere reati di terrorismo e pubblica apologia di reati di terrorismo.
Tra le foto presenti sul suo cellulare, gli agenti ne hanno alcune che raffiguravano il Vaticano e che erano state scambiate in chat private.
L’interrogatorio – L’uomo è stato fermato a Bari il 15 dicembre 2018 con l’accusa di terrorismo e ha risposto per circa due ore alle domande del gip e del pm, durante l’udienza di convalida del fermo.
Si tratta di un ragazzo di 20 anni della Somalia detenuto per terrorismo internazionale che ha negato le accuse a suo carico relative a un’imminente fuga e alla detenzione di materiale sospetto, soprattutto foto e video, che è stato invece trovato suo telefono.
Gli inquirenti hanno spiegato che il provvedimento di fermo, disposto dalla Procura di Bari, si è reso necessario “in considerazione del pericolo imminente di fuga” e dovrà essere convalidato dal gip del Tribunale di Bari.
Il giudice Maria Teresa Romita si è riservata di decidere sul fermo dell’uomo e sulla conseguente richiesta di applicazione della misura cautelare in carcere che è stata avanzata dal pm della Dda Giuseppe Maralfa.
In Italia resta alta l’allerta terrorismo, soprattutto dopo l’attentato di Strasburgo dell’11 dicembre.
Attentato a Strasburgo – Un uomo – poi identificato come Cherif Chekatt – ha aperto il fuoco in un mercatino di Natale al centro di Strasburgo, nell’est della Francia, intorno alle ore 20 dell’11 dicembre 2018. Prima di sparare avrebbe gridato “Allah Akbar”.
Due giorni dopo l’attentatore è stato ucciso dalla polizia e poco dopo l’Isis ha rivendicato l’attacco.
Il bilancio fornito dalla prefettura francese è di 4 morti e 12 feriti. Dei 12 feriti, 4 sono gravi. Il 14 dicembre è morto anche il giovane giornalista italiano Antonio Megalizzi, un cronista radiofonico di Europhonica, emittente che fa parte del network delle radio universitarie.