L’Aquila, l’Ue chiede la restituzione immediata delle tasse sospese dopo il terremoto del 2009
La Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per "aiuti di stato"
La Commissione europea ha chiesto a 350 imprenditori de L’Aquila la restituzione, entro 30 giorni, delle tasse che erano state sospese in seguito al terremoto del 2009.
Bruxelles ha bocciato con effetto immediato la sospensione delle tasse approvate dopo il sisma del 6 aprile, e ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per “aiuti di stato”.
Le cartelle esattoriali sono arrivate ai destinatari poco prima di Pasqua, a pochi giorni dal nono anniversario del sisma.
La misura adottata dall’Ue rischia ora di mettere in ginocchio un’area già pesantemente colpita dai tragici eventi del terremoto.
A inviare le ingiunzioni di pagamento è stata nello specifico Margherita Maria Calabrò, commissario nominato dalla presidenza del Consiglio, incaricata per il recupero delle somme nei confronti di imprese, private ma anche pubbliche.
Gli imprenditori che hanno ricevuto le cartelle hanno presentato ricorso al Tar proprio contro la nomina del commissario. L’udienza è in programma il 18 aprile 2018 a L’Aquila.
Giovanni Lolli, vicepresidente della giunta regionale dell’Abruzzo, ha convocato un vertice con i soggetti interessati per “definire le urgenti azioni di mobilitazione istituzionale, giuridica e politica necessarie a contrastare le attività già avviate dal commissario straordinario”.
La deputata del Partito democratico, Stefania Pezzopane, presidente della provincia de L’Aquila dal 2004 al 2010, ha invocato l’intervento del governo e del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, per chiedere che i destinatari degli aiuti non siano obbligati a restituire il denaro.
Imprenditori, associazioni di categoria e sindacati hanno annunciato dure azioni di protesta, dicendosi pronti a scendere in piazza ma anche ad attuare blocchi stradali per scongiurare pagamenti milionari.
La notte del 6 aprile 2009 un violento terremoto di magnitudo 6.3, con epicentro a Collefracido, distrusse quasi completamente il centro storico L’Aquila e causò pesanti danni nell’intera provincia abruzzese.
I morti furono 309, i feriti 1.600 e 80mila le persone sfollate.
Una settimana dopo il governo emanò il cosiddetto Decreto Abruzzo, nel quale erano previste misure per fronteggiare l’emergenza, tra cui la sospensione delle tasse per i terremotati.