Terremoto, le immagini dell’eruzione dell’Etna riprese da un aereo | VIDEO
Terremoto, l’Etna in eruzione ripreso dal cielo è un mix tra meraviglia e spavento. Le immagini arrivano dal velivolo P-72A del 41esimo Stormo dell’Aeronautica Militare e mostrano il fumo uscire dal cono del vulcano. Sotto di noi, l’intero stretto di Messina a rendere il tutto ancora più affascinante.
Terremoto Catania, le ultime scosse
Notte tranquilla dal punto di vista sismico quella trascorsa sull’Etna: sul vulcano attivo più grande d’Europa gli strumenti dell’Ingv hanno registrato una decina di scosse, ma di bassa energia. I tre eventi maggiori alle 4:40 a Zafferana Etnea, di magnitudo 2.0, e ipocentro a 2 km di profondità, e gli altri due su altro versante, a Ragalna, ieri alle 21:14, di magnitudo 2.3, e a seguire alle 2:18, di magnitudo 2.1.
Quello delle 3:19 di notte del 26 dicembre è considerato dall’Ingv come uno dei terremoti più energetici mai registrati sul vulcano. L’evento sismico, di magnitudo pari a 4.8, è stato ampiamente avvertito dalle popolazioni residenti in quasi tutto il comprensorio catanese, provocando danni ed alcuni feriti nelle aree più prossime all’epicentro. Per gli esperti il sisma è legato legato all’attivazione della faglia Fiandaca e della faglia di Pennisi, due delle strutture più meridionali del sistema tettonico delle Timpe.
Terremoto Catania: qui i video e le foto degli edifici distrutti
Terremoto Catania, gli aggiornamenti
Sono 320 gli sfollati che saranno ospitati in strutture alberghiere segnalate da Federalberghi con cui la Regione siciliana ha stipulato la convenzione. Diciassette a Santa Venerina; 36 a Aci Sant’Antonio; 8 a Viagrande; 34 ad Acireale e 225 a Zafferana Etnea. Il numero potrebbe crescere nella giornata di oggi in quanto molti abitanti di Zafferana hanno trascorso, per loro scelta, la prima notte in strutture comunali messe a disposizione del comune di Zafferana Etnea.
La Giunta di governo della Regione Siciliana si riunirà in seduta straordinaria per dichiarare lo stato di calamità, con la contestuale richiesta a Roma della dichiarazione di emergenza. L’appuntamento è alle ore 17 nella sede etnea della Regione Siciliana. Lo ha deciso il presidente Nello Musumeci.
“Non dobbiamo agire sull’onda emotiva. Faremmo un grave errore se così fosse. Mi sorprendo, comunque, quando qualcuno si sorprende delle attività sismiche. La Sicilia è la regione più esposta d’Italia e nel contempo quella meno attrezzata dal punto di vista infrastrutturale”.
“L’80 per cento delle nostre scuole non è a norma, così come molti degli edifici strategici” ha spiegato nel pomeriggio di mercoledì 26 dicembre il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, incontrando a San Giovanni La Punta, nella sede della Protezione civile regionale, i sindaci dei Comuni più colpiti dal terremoto in provincia di Catania.
Alla riunione erano presenti anche gli assessori alla Salute Ruggero Razza, alle Infrastrutture Marco Falcone, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti e il dirigente generale del Dipartimento tecnico regionale Salvatore Lizzio.
“Siamo abituati” ha proseguito il governatore “a convivere con le scosse e anche con i danni agli edifici. Stiamo cercando di capire come si evolverà l’attività effusiva e sismica, oltre a interrogarci se i Comuni hanno il Piano di protezione civile. Insomma, se tutto è predisposto perchè si possa affrontare e gestire al meglio una condizione di emergenza”.
“Gli sfollati? Speriamo possano tornare presto nelle loro case perché non si può vivere in un Palasport o in un albergo se non per alcuni giorni. Noi dobbiamo invece vigilare sulle infrastrutture, su quelle particolarmente sensibili come gli ospedali e le scuole. Sono questi i veri temi che devono fare riflettere tutti”.