Due anni dal terremoto del Centro Italia, come sono stati spesi i soldi degli SMS solidali
La ricostruzione procede a rilento. Dei 17 progetti finanziati dagli sms solidali nelle quattro regioni maggiormente colpite, solo uno è stato portato a termine
Trentaquattro milioni raccolti con gli sms, diciassette progetti finanziati, un’opera portata a termine. A due anni dal sisma che ha colpito il centro Italia, i numeri parlano chiaro: la ricostruzione procede a rilento.
All’indomani della tragedia la Protezione civile aveva attivato un numero per le donazioni tramite sms, il 45500.
L’unica struttura costruita con i fondi ricavati dagli sms solidali è una scuola: quella di Pieve Torina, nelle Marche, in provincia di Macerata. Ma i soldi (250mila euro) ha dovuti anticiparli il Comune, ma poi verranno rimborsati.
Ad eccezione della scuola marchigiana, tutte gli altri sedici progetti finanziati sono in fase di progettazione. E – come si legge nella ricostruzione di Repubblica – due delle opere che hanno diritto ai fondi si trovano fuori dal cratere.
Si tratta di una scuola nel Reatino, nel comune di Collevecchio, e un convento in Abruzzo, a Corropoli (in provincia di Teramo).
Per altre due opere, una grotta sudatoria ad Acquasanta Terme e una strada statale nelle Marche, si sono sbloccati i fondi, ma nessuna delle due ha presentato danni all’indomani del sisma.
Come ricordiamo, le regioni italiane colpite dal sisma del 24 agosto del 2016 sono state quattro: Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo.
Marche
Nei territori marchigiani sono arrivati 21 dei 34 milioni ricavati dagli sms solidali. Alle Marche, regione fortemente colpita dal terremoto, è arrivato quindi il 62 per centro del totale delle donazioni.
Nove progetti finanziati con i primi 17 milioni. Tra le opere, anche la grotta sudatoria di Acquasanta Terme e la strada statale senza danni.
Non sono mancate le proteste. I comitati dei terremotati si sono fatti sentire in quanto le opere in questione si trovano fuori dall’emergenza. Addirittura la grotta è chiusa dagli anni Novanta e la strada non presenta danni inerenti al sisma.
Gli italiani hanno donato tramite sms per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto: in questo modo non sarebbe affatto rispettata la loro volontà.
I quattro milioni dei fondi che restano verranno investiti per finanziare piccoli interventi a sfondo sociale. “Sono tutte opere strategiche e molto importanti per quelle aree che contribuiranno a saldare e tenere unite le comunità. Sulla prima tranche ricevuta a giugno di quest’anno, circa 2 milioni di euro, è già stata trasferita ai comuni per partire con la progettazione di tutti gli interventi”, spiega il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli.
Umbria
All’Umbria sono destinati 4.792.209 milioni di euro, il 14 per cento delle donazioni arrivate tramite sms. La Regione ha scelto di utilizzarli per finanziare tre progetti che coinvolgono più comuni.
La Regione Umbria pensa soprattutto alle scuole. Dieci gli istituti primari interessati: un milione di euro in tutto per dotare le scuole di apparecchiature elettroniche.
Oltre tre milioni verranno destinati, invece, alla ricostruzione dei centri di alcuni comuni (da Norcia a Vallo di Nera, passando per Cascia e Preci).
520mila euro andranno al restauro di opere sacre delle chiese dei comuni di Norcia, Preci e Cascia. Catiuscia Marini, la presidente della Regione Umbria, ha affermato: “Abbiamo voluto utilizzare i fondi raccolti con la campagna degli sms solidali destinandoli ad interventi che avessero come obiettivo quello di aiutare le comunità ed i cittadini colpiti a rimanere nelle loro aree di residenza”.
Lazio
Collevecchio, Rivodutri e Poggio Bustone. Questi i tre comuni che hanno ricevuto i fondi, pari al 14 per cento del totale.
Anche qui ci sono stati non poche proteste. Collevecchio è fuori dal cratere, mentre negli altri due comuni i danni non sono stati ingenti. A Poggio Bustone è stata contestata soprattutto la scelta di costruire un nuovo edificio scolastico, senza pensare ad un adeguamento della vecchia struttura.
Anche il sidnaco di Amatrice, il comune più colpito dal sisma, Sergio Pirozzi ha denunciato il mancato utilizzo dei fondi nei luoghi segnati di più dal terremoto.
Abruzzo
Ventitre i Comuni coinvolti dal sisma del 2016 in Abruzzo, ma solo uno, Capitigliano, ha ricevuto i finanzaimenti ricavati dagli sms. L’altro comune, quello di Corropoli, è fuori dal cratere.
Due milioni e 850mila euro a Corropoli, inoltre, sono stati destinati all’adeguamento sismico di una badia del 1100 che ospita una scuola paritaria. Motivo, questo, di proteste da parte dei comutati.
Ma il sindaco D’Annuntiis difende la scelta: “Contesto il concetto di cratere dovrebbe valere il principio causa-effetto ma sono d’accordo con chi è insoddisfatto: credo che gli italiani abbiano donato per la ricostruzione nelle terre colpite dalla distruzione ma non per una chiesa di Corropoli. Io però sono un sindaco e ho fatto richiesta per la sistemazione di un bene della mia comunità”.