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Strage di Ancona: a che punto sono le indagini

Immagine di copertina
Credit: AFP

La procura di Ancona ha aperto un’inchiesta per la tragedia in una discoteca a Corinaldo prima del concerto del rapper Sfera Ebbasta in cui sono morte sei persone e altre 50 sono rimaste ferite. Il pool investigativo che fin dalla mattinata di sabato 8 dicembre lavora per ricostruire le responsabilità per la tragica ressa è composto dal procuratore generale, Sergio Sottani, dal capo della procura dorica, Monica Garulli, e dal sostituto Paolo Gubinelli, con i quali opera il procuratore dei minori, Giovanna Lebboroni.

Qui abbiamo ricostruito la dinamica dell’incidente.

Gli ultimi aggiornamenti

Il 12 dicembre il Gip del Tribunale di Ancona ha rimesso in libertà il 17enne sospettato di aver spruzzato lo spray urticante che ha provocato il panico nel locale e che era stato arrestato nei giorni precedenti. Il Gip ha invece confermato l’arresto per altri due adulti.

Risultano indagate anche altre sette persone per concorso in omicidio colposo aggravato in merito alla gestione del locale e alla sua sicurezza. Si tratta dei quattro proprietari del locale e i tre soci, di cui uno è anche l’amministratore.

Le indagini

Le indagini per stabilire quanto successo nella notte tra il 7 e l’8 dicembre nel locale in provincia di Ancona procedono su un doppio binario: quello della sicurezza del club da una parte e quello dello spray urticante che sarebbe stato spruzzato sulla folla generando il panico.

Infatti oltre ad appurare la questione del sovraffollamento del locale, si indaga anche sulla causa scatenante del panico. Al momento la pista più accreditata è quella dell’uso di uno spray al peperoncino. I sintomi riscontrati da coloro che si trovavano nei locali della discoteca corrispondono a quelli provocati da sostanze come lo spray urticante al peperoncino.

Il numero dei biglietti

“Posso dire che i primi accertamenti abbiano escluso che siano stati venduti tanti biglietti (1.400 ndr), ma che c’era una disponibilità di 1.600 tagliandi e dalle matrici risultano staccati circa 600 unità”. A dirlo è il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona, Cristian Carrozza, rispondendo a una domanda sulle presenze effettive all’interno del locale.

Anche su questo fronte, video e fotografie in possesso dei presenti diventeranno decisivi per capire quanta gente fosse effettivamente presente all’interno della sala principale nel momento in cui si e’ scatenato il panico.

Il locale non dispone di telecamere di sicurezza né all’interno dei locali né all’esterno. I numerosi video acquisiti dalla procura sono stati girati durante la serata dai testimoni.

Sono un centinaio le persone sentite e identificate dai carabinieri nell’inchiesta, tutti considerati potenziali testimoni. Ascoltati anche tre amministratori del locale. Gli inquirenti riferiscono che si tratta di un “atto dovuto” che però potrebbe anticipare una formale iscrizione nel registro degli indagati.

Il commento di Salvini e Conte

“Se per avidità qualcuno non ha fatto quello che doveva fosse l’ultima cosa che faccio deve pagare fino all’ultimo e vale per Genova e per quello che è successo nelle Marche. Se fai entrare 2mila persone nel tuo locale e sei muoiono schiacciati il tuo posto è la galera fino alla fine dei tuoi giorni”, ha detto Matteo Salvini, commentando la questione del numero dei biglietti.

Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ad Ancona per un vertice in prefettura, afferma: “Risultano venduti 1.400 biglietti. Ma pure che era aperta una sola sala sulle tre della discoteca. Con i numeri quindi non ci siamo”.

Spray al peperoncino: l’identificazione del ragazzo che avrebbe spruzzato 

Nelle prime ore di domenica 9 dicembre 2018 è stato individuato e identificato il ragazzo che avrebbe utilizzato lo spray al peperoncino, provocando il panico nella discoteca Lanterna Azzurra.

Il presunto responsabile del gesto non è ancora stato interrogato dalla Procura. Si tratta di un minorenne della provincia di Ancona. Come spiegano i Carabinieri del comando provinciale di Ancona, nessuno è stato inserito ancora inserito nel registro degli indagati.

Dopo la tragedia, testimoni avevano parlato di una persona incappucciata, che sarebbe salita su un cubo per spruzzare una sostanza che aveva reso l’aria irrespirabile. Sulle chat tra i ragazzi che avevano partecipato alla festa, era circolata una foto ma non era stata confermata la sua autenticità.

Secondo quanto si apprende da fonti investigative citate dall’agenzia Agi, il giovane sarà sentito quanto prima dal procuratore dei minori Giovanna Lebbroni, che conduce le indagini con il collega Paolo Gubinelli.

Ipotesi di reato

Per ora l’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo plurimo, ma dovrà essere formalizzata dalle procure ordinaria e minorile.

Le testimonianze raccolte finora puntano su un minorenne della provincia di Ancona, che in alcune immagini compare con un cappellino in testa e il volto coperto da una mascherina: sarebbe salito su un cubo per spruzzare una sostanza che ha reso l’aria irrespirabile, ma potrebbe non aver agito da solo.

Gli investigatori sono prudenti visto che rischia la pesante accusa di omicidio preterintenzionale e, al momento, sono alla ricerca di riscontri più precisi prima di ascoltarlo come “persona informata dei fatti” per poi intraprendere eventuali passi ufficiali.

La capienza della discoteca e il numero dei presenti alla serata

Il tema più dibattuto è certamente quello della capienza della discoteca e dell’effettivo numero dei presenti la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018.

Secondo le prime informazioni, la capienza totale del locale sarebbe di 871 persone. Ma la folla presente sarebbe stata ben più numerosa. Si parla di 1.400 biglietti venduti. Gli inquirenti hanno messo sotto sequestro le matrici dei biglietti staccati, oltre che l’intero locale. Non solo. Risulta che fosse aperta una sola sala del locale, con una capienza ancora minore.

Il premier Giuseppe Conte, arrivato ad Ancona ha affermato: “Risultano venduti 1.400 biglietti. Ma pure che era aperta una sola sala sulle tre della discoteca, con una capienza di 469 persone. Con i numeri quindi non ci siamo”.

“La sala principale dell’evento ha una capienza di 469 posti, sono stati venduti 1.300 biglietti”, dice più tardi il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, arrivato nel pomeriggio a Corinaldo, dove ha visitato la discoteca Lanterna Azzurra nella quale hanno perso la vita una mamma e cinque adolescenti.

“Non si può morire a 14 anni in questa maniera non servono nuove leggi, serve la coscienza di rispettare quelle esistenti. Se non di mera fatalità si trattasse, e c’è questa ipotesi, chi ha sbagliato e ha sei ragazzi sulla coscienza che lunedì non entrano in classe dovrà pagarne tutte le conseguenze”, continua Salvini.

Il rispetto delle norme di sicurezza

La tragedia è avvenuta vicino una delle tre uscite di sicurezza del locale, su un ponticello che collega la discoteca al parcheggio. Alcuni ragazzi sono usciti di corsa e gli altri hanno iniziato a spingersi e si sono accalcati su quel ponticello, che per l’urto ha ceduto. Molti ragazzi sono finiti nel fossato sotto il ponticello, finendo schiacciati da altri.

Gli investigatori stanno verificando l’esistenza dell’autorizzazione del comune per l’evento pubblico e la posizione del personale in servizio, in particolare quello dedicato alla sicurezza del locale. Ai vigili del fuoco, infine, spetta anche l’esame degli aspetti strutturali del locale, a partire dalla conformità delle uscite di sicurezza – che si sarebbero aperte regolarmente – e quella delle balaustre presenti ai lati della piattaforma esterna a una delle uscite, dove si sono indirizzati la maggior parte dei presenti e il cui crollo improvviso ha causato morti e feriti.

Il questore di Ancona, Oreste Capocasa ha smentito che le porte di sicurezza fossero chiuse, come avevano raccontato dei testimoni, aggiungendo che è ancora presto fare speculazioni su cause e responsabilità.

“Una tragedia immane, ho il cuore spezzato”, ha detto al quotidiano locale Cronache Ancona. “L’uscita di sicurezza si è aperta, ma appena fuori due parapetti laterali in ferro sono venuti in meno e le persone sono cadute una sull’altra”.

Lo stato della balaustra crollata sotto il peso della calca

Il locale presenta tre uscite di sicurezza. Una di queste dà su un ponticello su un piccolo fossato e collega i locali della discoteca al piazzale del parcheggio. La tragedia è avvenuta proprio in quel punto. Nel momento del panico, quando i ragazzi sono usciti di corsa dal locale, decine e decine si sono accalcati su quel ponticello. La balaustra, arrugginita, non ha retto la pressione delle centinaia di persone e ha ceduto.

“Appena fuori i due parapetti laterali in ferro non hanno retto, perché arrugginiti, e le persone sono cadute una sull’altra”, riferisce il questore di Ancona Capocasa.

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