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Home » News

Spataro lascia la magistratura: sullo sfondo lo scontro con Salvini

Immagine di copertina
AFP/Getty Images

Spataro lascia la magistratura. Pochi giorni fa lo scontro con Matteo Salvini. Oggi Armando Spataro, come annunciato da tempo, ha detto addio alla toga dopo 44 anni.

A salutarlo, nei corridoi del Palazzo di Giustizia di Torino, un gran via vai di magistrati, avvocati, impiegati degli uffici giudiziari, giornalisti.

“Credo di aver dato quello che ero capace di dare” ha detto Spataro, visibilmente commosso. “Porto con me ricordi positivi e altri tristi, su tutti gli omicidi di Emilio Alessandrini e Guido Galli, due fratelli maggiori, due maestri che mi hanno insegnato tutto”.

Spataro ha quindi parlato dell’esperienza torinese, che termina dopo quattro anni e mezzo. “Non credo di essere riuscito a dare un’impronta di squadra all’ufficio così come non sono riuscito a far comprendere bene ai giornalisti la mia concezione del rapporto che dovrebbe esserci tra informazione e giustizia”.

“Per fortuna ci sono anche cose positive, ad esempio il rapporto con gli avvocati, con la polizia giudiziaria, con i vice procuratori onorari, che sono una forza irrinunciabile”.

Il pubblico ministero Marco Gianoglio, a nome dei colleghi, ha donato a Spataro una grande fotografia con due simboli della città, la Mole e la basilica di Superga.

Quindi ha preso la parola il procuratore generale Francesco Enrico Saluzzo. “Armando Spataro ha segnato una parte della storia della magistratura. Per Torino è stata una fortuna averlo ed è una sfortuna che oggi lasci questo ufficio. Lavorare con lui è stata un’esperienza che mi ha arricchito”.

Per salutare il procuratore il 21 dicembre, nei corridoio esterni del Palazzo di Giustizia, è stata organizzata una corsa amatoriale, con le quote di iscrizione che saranno devolute all’associazione “Amici di Andrea”, che raccoglie fondi per i malati di tumori rari.

La vicenda Spataro – Salvini

Recentemente il nome di Spataro era finito sulle prime pagine di tutti i giornali per lo scontro con il ministro dell’Interno Matteo Salvini

Tutto ebbe inizio con un tweet di Matteo Salvini contestato da Spataro, nel quale si leggeva: “15 mafiosi nigeriani sono stati arrestati a Torino dalla polizia, che poi ha ammanettato altri 8 spacciatori (titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari e clandestini) a Bolzano. Grazie alle Forze dell’ordine!”.

Immediata la replica della procura di Torino: “In relazione ai soli fatti di Torino il Procuratore della Repubblica osserva che, al di là delle modalità di diffusione, la notizia in questione: è intervenuta mentre l’operazione era (ed è) ancora in corso con conseguenti rischi di danni al buon esito della stessa; la polizia giudiziaria non ha fermato ’15 mafiosi nigeriani’, ma sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta della Dda di questo Ufficio, dal giudice per le Indagini preliminari presso il Tribunale di Torino”.

“La diffusione della notizia”, prosegue Spataro, “contraddice prassi e direttive vigenti nel Circondario di Torino secondo cui gli organi di polizia giudiziaria che vi operano concordano contenuti, modalità e tempi della diffusione della notizie di interesse pubblico, allo scopo di fornire informazioni ispirate a criteri di sobrietà e di rispetto dei diritti e delle garanzie spettanti agli indagati per qualsiasi reato”.

“Ci si augura che, per il futuro, il ministro dell’Interno eviti comunicazioni simili a quella sopra richiamata o voglia quanto meno informarsi sulla relativa tempistica al fine di evitare rischi di danni alle indagini in corso, così rispettando le prerogative dei titolari dell’azione penale in ordine alla diffusione delle relative notizie. Allo stato non si ritiene di poter fornire altre informazioni sulle indagini in corso”.

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